Venerdì 16 maggio, come ogni anno, dal 2008 ad oggi, si ricorderà Domenico Noviello, imprenditore di San Cipriano D’Aversa trasferitosi a Baia Verde, località di Castel Volturno che fu ucciso dal clan dei Casalesi. Sarà commemorato nella piazzetta a lui intitolata, con la presenza dei familiari, dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose. A parlarne è Luigi Ferrucci, presidente dell’associazione antiracket di Castelvolturno, costituitasi nel 2010. «Farne memoria – spiega Ferrucci- vuol dire anche mostrare come e quanto sia cresciuta la nostra rete associativa. E’ sostanzialmente questo, infatti, il cambio di passo importante che c’è stato in sei anni: allora Noviello venne lasciato solo e quell’isolamento lo pose a bersaglio. Oggi invece, non accadrebbe più. Oggi chi denuncia ha la certezza di avere sostegno ed appoggio dai colleghi». «Quest’anno la memoria di Domenico Noviello, si arricchisce di un altro significato perché – continua Ferrucci- presenteremo ufficialmente il bene confiscato che ci è stato dato in gestione dalla commissione straordinaria guidata da Antonio Contarino. Una villa restituita alla collettività che è già sede della nostra associazione e che sottolinea la presenza di una legalità operativa e responsabile». La villa è su tre piani, ex proprietà di un narcotrafficante, si trova in via Ostia n.7/9, località Selva de Falco.