PIEDIMONTE MATESE – Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso del comune per la sospensiva ed annullamento sul limite posto dal genio civile di Caserta.. La questione compete al tribunale superiore delle acque pubbliche davanti al quale dovrà essere attivato il giudizio. E’ questo il succo della sentenza breve emessa dalla ottava sezione del tribunale amministrativo campano. La vicenda processuale nasce a seguito del provvedimento di inibitoria e di sospensione dei lavori di ampliamento del cimitero comunale da parte del genio civile a carico del comune e dell’impresa esecutrice. Non solo ma anche del ripristino dello stato dei luoghi nella situazione antecedenti alle opere eseguite . Questo perché non sarebbe stato rispettato il vincolo di distanza(10 metri alcune opere realizzate anche a pochi centimetri dalla sponda) dal fosso o canale Ravegone.
Ma l’ispezione del settore regionale del genio civile ha riguardato anche il possesso di autorizzazione. Due i rilievi del comune : “l’ente in particolare ha lamentato l’omessa comunicazione di avvio del procedimento; il fosso Ravegone sarebbe poco più di una cunetta di 1 mt sia di profondità che di spessore, in parte interrotta da fondi di privati; non sarebbe un fosso ai sensi dell’art 63, né un corso d’acqua in quanto privo di acque superficiali fluenti; inoltre, esso non esisterebbe nell’elenco delle acque pubbliche di Caserta, né avrebbe alcuna attitudine ad un uso di carattere generale; la misura sospensiva sarebbe eccessiva, perché estesa a tutte le nuove opere di ampliamento, globalmente sospese, sia perché il vecchio cimitero non potrebbe comunque essere spostato. E’ stata la regione a contestate la competenza del Tar in favore del tribunale delle acque oltre a sostenere la inderogabilità del vincolo di rispetto dal fosso. Il collegio ha accolto questa tesi rinviando il merito davanti al tribunale superiore delle acque.Ed il cantiere rimarrà così ancora sospeso.
Michele Martuscelli