CASERTA – “Caserta è presente”: all’insegna dello slogan scelto per la celebrazione in città della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, si è svolto nell’Aula Consiliare di Palazzo Castropignano un convegno sulla cultura della donazione, promosso dall’Avis provinciale con l’Amministrazione comunale.
Presenti gli amministratori e i gonfaloni delle 12 città di Terra di Lavoro che ospitano le sedi dell’Avis, il sindaco Pio Del Gaudio, il presidente del Consiglio comunale, Gianfausto Iarrobino e il presidente dell’Avis provinciale, Giacinto Sabatella, hanno accolto in Comune i rappresentanti dell’Aido, dell’Admo e della Brigata Garibaldi, che hanno inteso testimoniare l’unicità di intenti  della Giornata, alla cui organizzazione si sono prestati, nell’Amministrazione del capoluogo, tutti i consiglieri comunali impegnati nella professione medica al servizio della comunità cittadina.

Presenti in Aula Consiliare anche molti rappresentanti dell’esecutivo e del Consiglio comunale (il vicesindaco Vincenzo Ferraro, gli assessori Felicita De Negri e Giuseppe Greco, i consiglieri comunali Pasquale Antonucci, Lucrezia Cicia, Luigi Cobianchi, Antonio De Crescenzo, Roberto Desiderio, Cesare Lino, Antonio Maiello, Norma Naim, Pasquale Napoletano, Eduardo Oliva, Massimiliano Palmiero, Ferdinando Piscitelli, Edgardo Ursomando).

Il sindaco Del Gaudio, il presidente Iarrobino e il dottor Sabatella hanno evidenziato il rafforzamento dell’intesa del Comune con l’Avis, mentre i relatori (Nicola Scarpato, direttore del Sit del Secondo Policlinico di Napoli e direttore del Centro regionale Sangue; Antonio Minerva, direttore Sit dell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano e delegato regionale Simti; Fabrizia Massa D’Elia, responsabile del Laboratorio Nat di Caserta), moderati da Michele Izzo (direttore Comunicazione dell’azienda ospedaliera locale), sono intervenuti sulla situazione trasfusionale in Campania, sulla sicurezza trasfusionale da donatori volontari e periodici, sulla qualificazione biologica degli emocomponenti.
Il professor Scarpato, sottolineando l’affrancamento della nostra regione circa la dipendenza dagli altri territori, ha evidenziato la necessità di trasformare i donatori occasionali della Campania in donatori abituali, di stabilizzare la qualità della sicurezza al servizio dei pazienti in termini di efficienza, requisiti tecnologici e formazione, di favorire con l’indispensabile aiuto delle amministrazioni locali la sensibilizzazione della popolazione giovanile alla cultura della donazione abituale.
Il professor Minerva ha posto l’accento sull’urgenza di un sistema più aggiornato in materia di dati sull’andamento e sulla caratteristica dei donatori, per assolvere più correttamente ed efficacemente, anche grazie all’indispensabile funzione del terzo settore, alle esigenze che la situazione trasfusionale rappresenta in collegamento ad un panorama demografico in evoluzione, all’aumento della popolazione anziana e al trend in discesa della natalità.

La dottoressa Massa D’Elia, riferendo lo sviluppo della ricerca indirizzata a garantire sempre più la sicurezza del sangue donato, ha  sottolineato il ruolo di eccellenza del Laboratorio dell’azienda ospedaliera locale, che riceve ed elabora tutte le donazioni – circa 48mila – raccolte nei centri di Avellino, Aversa, Ariano Irpino e Benevento, oltre che quelle del Sit di Caserta, anticipando con l’alta qualità del servizio prestato gli indirizzi organizzativi della Regione Campania in materia di risparmio di risorse umane ed economiche.

 

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