CASERTA – In un territorio come la provincia di Caserta, chiediamo ai commercialisti buon senso nell’esercitare la professione e naturalmente il rispetto delle leggi perché sia favorita la libera concorrenza, di cui il riciclaggio è nemico e ostacolo.
Il riciclaggio, infatti, è diretta emanazione di un’economia sommersa che preferisce utilizzare denaro contante onde evitare la tracciabilità delle operazioni bancarie. La Guardia di Finanza agisce sul doppio binario di polizia amministrativa e giudiziaria ed è così che riesce a ottenere risultati contro questo fenomeno, peraltro davvero complesso”. A parlare è il Colonnello Vincenzo Amendola Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caserta intervenuto oggi al Crowne Plaza nel corso del seminario di approfondimento sul tema “Obblighi antiriciclaggio: gli adempimenti degli studi professionali e le responsabilità del Commercialista. Esperienze e problematiche a confronto”. L’iniziativa è stata promossa dalla Commissione di studio “Antiriciclaggio” dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Caserta di cui è presidente Pietro Raucci. Al tavolo dei relatori anche Maurizio Giordano, Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e Alfonso Gargano componente della Commissione Nazionale Antiriciclaggio. Quindi, la presidente della Commissione Antiriciclaggio dell’Ordine Arianna Vinciguerra. Il Pm Giordano, in particolare, ha trattato delle misure di prevenzione e delle misure patrimoniali di contrasto al riciclaggio e inquadrato le sanzioni previste per i reati di riciclaggio. Gargano, invece, si è soffermato sugli obblighi di adeguata verifica della clientela, di tenuta dell’archivio unico informatico o del registro cartaceo nonché degli obblighi segnalazione al Mef a all’Uif. “La vigente normativa antiriciclaggio – ha evidenziato la presidente della Commissione Antiriciclaggio dell’Ordine Arianna Vinciguerra – dispone a carico di dottori commercialisti ed esperti contabili, revisori contabili, notai, avvocati, una serie di obblighi finalizzati a prevenire l’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo. In particolare i professionisti devono adempiere all’obbligo di adeguata verifica della clientela all’obbligo di registrazione e conservazione dei dati e delle informazioni acquisiti ai fini antiriciclaggio nonché di segnalazione delle operazioni sospette”. “La normativa sull’antiriciclaggio – ha poi precisato il presidente Raucci – ha conosciuto nel corso degli anni numerose modifiche, che hanno reso necessario un continuo adeguamento delle conoscenze e delle attività richieste al dottore commercialista”.