CASERTA – L’associazione Prima Persona, presieduta dal vicepresidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella, il 26 e 27 è in campo nelle piazze d’ Italia per raccogliere firme per la Petizione, al Ministro Profumo, per l’introduzione dell’insegnamento dell’Educazione Civica e di elementi di Diritto Comunitario nelle scuole.
A Caserta è prevista la raccolta firme sabato 26 e Domenica 27 in Via S.Carlo, altezza Caffè del Centro, dalle 17 alle 21. Il testo della petizione al Ministro Profumo. Signor Ministro, ridisegnare l’impalcatura del nostro sistema formativo e scolastico appare un compito tanto arduo quanto decisivo. Se è vero che la crisi economica che stiamo attraversando poggia le sue drammatiche basi in una crisi anzitutto di valori, di ideali, di penetrazione culturale, di senso civico che ha investito buona parte del Paese, allora “ripartire dalla scuola” non deve apparire un consumato slogan e neppure un’astratta enunciazione di principio. Crediamo che questa affermazione vada riempita di contenuti concreti, a partire dalla necessità di irrobustire quei profili legati alla didattica indispensabili a consolidare il senso di una comune identità europea e di un profondo senso civico in virtù del quale ciascuno deve essere chiamato a dare il meglio di sè nei confronti della collettività. Per queste ragioni chiediamo l’introduzione di una educazione civica di spirito europeo, che sia strumento di un nuovo civismo diffuso, che ispiri un atteggiamento propositivo verso le istituzioni, che insegni il rispetto tra i generi e le pari opportunità, che suggerisca il rifiuto di ogni forma di discriminazione, che sia orientata a principi non violenti, che educhi alla legalità e che restituisca alla scuola italiana il compito di promuovere buoni cittadini prima che buoni studenti. Inoltre chiediamo che si possa iniziare, fin dalle scuole medie inferiori e poi nelle scuole medie superiori, ad insegnare i primi elementi di diritto comunitario – almeno per quel che riguarda il funzionamento delle istituzioni europee – e di rendere obbligatorio lo studio di una seconda lingua comunitaria in tutti gli indirizzi della scuola secondaria di secondo grado. Le ragazze e i ragazzi del nostro Paese devono poter crescere pensando al bene della società e riconoscendosi in una patria più grande chiamata Europa, ed in questo contesto declinare valori, diritti, cultura, crescita personale ed intellettuale. Signor Ministro, confidiamo nel Suo indirizzo a favore di una scuola più aperta e più contaminata dalla storia e dal presente. Il nostro impegno è per contribuire a costruirla in Prima Persona.