CASERTA – La straordinaria partecipazione, in termini di adesione di associazioni e singoli cittadini oltre che di forte motivazione, al costituendo presidio di “Libera” nella città di Caserta induce ad una riflessione sulla prospettiva della iniziativa e sulle ragioni più profonde che hanno spinto i partecipanti a ritrovarsi su un tema, quello della lotta alle mafie, tanto coinvolgente ma anche tanto specifico rispetto al fine ed al portato umano e culturale di tante realtà, tra queste anche la mia associazione.

 

Personalmente ho superato la perplessità circa la concreta utilità di partecipare a questo nuovo e comune cammino sedendomi, nella prima riunione presso la Chiesa del Buon Pastore, a fianco di un giovane avvocato rappresentante di un gruppo di professionisti che – gratuitamente – cura le esigenze di chi non ha la possibilità di rappresentare la difesa dei propri diritti per i tradizionali, ed onerosi, canali. Presenti inoltre movimenti e singole persone, dai familiari delle vittime della camorra a chi è impegnato nella difesa dell’ambiente o dei diritti dei cittadini o, più semplicemente e quotidianamente, nell’aiutare il prossimo, laici e cattolici, in uno spirito ed una volontà, oggi non comune. di concorrere in un progetto di costruzione di una legalità tanto ampio da includere, in fondo, la difesa e la valorizzazione dei diritti e dei bisogni della persona umana.

 

A partire dunque dalla lotta alla forma più odiosa e violenta di negazione dei diritti e della dignità di ciascuno, quella alla criminalità organizzata, ma per andare oltre, in una positiva “contaminazione” tra chi, come “Libera” può guidare processi di tutela della legalità ed altri che, sullo specifico della cultura, del sociale o del volontariato possono creare le “condizioni” o, forse sarebbe giusto dire le “precondizioni”, per una credibile cultura della legalità e della cittadinanza attiva.

A Caserta, capoluogo di una provincia nella quale Libera ha positivamente e coraggiosamente operato in tante realtà, questa presenza e questo impulso mancavano, quasi che le storie, troppo spesso drammatiche, consumate nella nostre tanto vicine comunità non ci riguardassero. Tanto a convalida di una consolidata caratterizzazione – non sempre meritata – di città “indifferente”.

Mi auguro, e credo, che la presenza e l’impegno di tutti, specie dei tanti giovani presenti all’avvio di questa esperienza, possa al contrario costituire un fecondo laboratorio ed una sintesi delle idee e della volontà di tutti coloro i quali, anche attraverso Libera e la sua storia, desiderano che Caserta divenga un riferimento per tutto il territorio in tema di difesa della legalità e coesione e solidarietà sociale.

 

Carlo De Michele

Associazione Provinciale Carta 48

 

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