CASERTA – Prima del suono della campanella al Liceo Manzoni di Caserta, un nutrito gruppo di attivisti dell’Unione degli Studenti di Caserta ha apposto sulla cancellata del liceo uno striscione con scritto “Contro la scuola di polizia, noi vogliamo democrazia!” e ha informato gli studenti sui motivi dell’azione. Il sindacato studentesco ha dato vita a questa iniziativa per denunciare l’assenza di libertà di manifestazione e di associazione a causa degli articoli 26 e 27 del regolamento d’istituto appena approvato.
Il 3 ottobre 2011 con una nota stampa diffusa anche sui socialnetwork si denunciavano le intimidazioni dei professori e dei dirigenti verso gli studenti in vista della data di mobilitazione che si è svolta il 7 ottobre 2011, portando il piazza circa 2000 persone. Dopo questa modifica del regolamento d’istituto e dopo i provvedimenti disciplinari comunicati al sindacato studentesco dagli studenti dell’ITC Terra di Lavoro è ancora più chiaro il disegno di molti presidi per limitare la libertà di espressione. “Gli studenti del liceo non si sentono più liberi di manifestare dopo questi articoli del regolamento d’istituto – afferma Giorgia Fosso, candidata alla rappresentanza d’istituto del Liceo Manzoni – perché non è possibile che l’adesione a una manifestazione incida sul voto in condotta, dove lo studente manifestando dimostra una coscienza critica. Abbiamo già segnalato questa situazione al dirigente dell’USP di Caserta e auspichiamo al cambiamento degli articoli in virtù della libertà di manifestazione e di associazione. ” “È inammissibile che nelle nostre scuole che dovrebbero essere reale palestra di democrazia e partecipazione vengano intimiditi gli studenti che vogliono manifestare il proprio dissenso verso le politiche di questo governo e vengano approvati regolamenti d’istituto incostituzionali che limitano la libertà di manifestazione. “ Dichiara Raffaele Giovine, dirigente regionale dell’UDS Campania. Pertanto, si comunica che la protesta contro questi provvedimenti non si fermerà: si chiederà un incontro al dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale per eliminare la repressione autoritaria nelle scuole.