SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il presidente della sottosezione dell’ ANM di S. Maria Capua Vetere, Anna Rita Motti, difende i colleghi che hanno fatto domanda di trasferimento dal Tribunale. “E’ un legittimo desiderio di crescita professionale dopo anni di servizio prestati nella stessa sede e soprattutto con dignità nel lavoro”,

afferma la Motti, che ha firmato, insieme al segretario dell’ ANM Ilaria Sasso dal Verme, il documento inviato a Csm e ministro della giustizia sull’ emergenza nell’ organico dei magistrati. I 6 giudici e 2 sostituti procuratori del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che hanno chiesto di essere trasferiti a Napoli, non ci stanno ad essere additati come magistrati in fuga, precisa la responsabile dell’ Associazione magistrati. I numeri dei processi del Tribunale sono di oltre 140 mila cause pendenti, di cui 52 mila penali. Davanti alle sei sezioni penali pendono 799 processi, di cui 100 riguardano la camorra e provengono dalle inchieste dalla Dda. I processi civili sono oltre 90 mila di cui 32 mila relativi a cause di previdenza o lavoro, altra vera piaga della provincia di Caserta. “Ferma restando la giusta considerazione per i processi legati al crimine organizzato – afferma il presidente della locale Anm, – e per i processi come ‘Spartacus’ per i quali è noto il nostro circondario, va detto che esiste anche un carico di lavoro di altri processi che affligge gli uffici giudiziari sammaritani, tanto da rendere poco appetibile le sede per chi, potendo scegliere una sede, preferisce altre destinazioni”. Ieri il vicepresidente del Csm Michele Vietti, rispondendo alla domanda di un giornalista sull’ emergenza al Tribunale di S.Maria Capua Vetere, dove sono vacanti 21 posti su 94 magistrati, aveva invitato la categoria a “fare la propria parte di sacrifici” e sollecitato al governo la delega per la riforma delle circoscrizioni giudiziarie.

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