“Non una conclusione, ma un inizio”, la storia di un prete nella storia dell’umanità: prende spunto dall’ultimo paragrafo del documento di don Peppe Diana, “Per amore del mio popolo”, il convegno che si terrà giovedì 10 aprile 2014 alle ore 18.00 nella Sala Guitmondo del Seminario di Aversa. Dopo i saluti di Mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, il convegno vedrà gli interventi del Prof. Andrea Riccardi, Ordinario di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi Roma Tre e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, del Prof. Sergio Tanzarella, Docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, e del dr. Valerio Taglione, coordinatore del Comitato Don Peppe Diana.

“Tra le tappe ed i diversi momenti pensati per il programma del XX anniversario dell’uccisione di Don Peppino Diana, avvertiamo l’esigenza di un intenso momento di riflessione storica, nel quale si possa evidenziare il contesto e la realtà sociale del nostro territorio e della nazione in quei drammatici anni di fine ottanta ed inizio novanta dello scorso secolo”, osserva Mons. Angelo Spinillo. “La conoscenza dell’azione e del pensiero dei numerosi testimoni di valori, di ideali e di spiritualità che hanno contrastato le logiche mafiose, tre le quali, la figura sacerdotale di Don Peppino Diana, possono esprimere simbolicamente la voglia di rinnovarsi di un popolo che non vuole più identificarsi con ciò che lo ha condizionato in negativo”. Questo appuntamento, aggiunge Salvatore Cuoci del Comitato don Peppe Diana, “rappresenta la giusta sintesi del lungo ciclo di eventi iniziato a gennaio, che ha visto la proficua collaborazione tra la diocesi di Aversa e le associazioni del territorio. Nell’anno del ventennale, le varie anime si sono unite nel ricordo dello straordinario impegno di don Peppe come uomo, sacerdote e volontario”. Non una conclusione, dunque, ma un inizio: “Abbiamo raggiunto un grande traguardo, l’azione corale attesa da anni ed espressa in tutta la sua forza nel XX Anniversario, che ha consegnato all’Italia intera l’immagine di don Peppe. Ora abbiamo davanti a noi una nuova missione: continuare a far soffiare i venti di cambiamenti sul nostro territorio affinché cambino menti e atteggiamenti. Questo è il nuovo inizio, la nuova sfida da affrontare tutti insieme perché nessuno si può salvare da solo”.

 

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