PulciNellaMente e la Pro Loco di Sant’Arpino ricordano lo scrittore Marcello D’Orta, scomparso stamattina all’età di 60 anni, più volte ospite del comune atellano e convinto sostenitore delle iniziative culturali santarpinesi.
L’ultima sua visita a Sant’Arpino risale a circa un anno fa quando, nell’ambito di una solenne cerimonia che s’inseriva nella Rassegna “Sulle Orme del Cantor d’Enea”, caratterizzata da forti emozioni e da una grande profondità culturale, gli fu consegnato il Premio PulciNellaMente per la Narrativa. «Scrivere libri è una passione ma anche un modo per combattere il cancro e sentirmi vivo». Affermò allora commosso fino alle lacrime Marcello D’Orta, ex maestro elementare della scuola «sgarrupata» di Arzano e autore di «Io speriamo che me la cavo», alla sua prima uscita pubblica dopo una lunga assenza per causa della malattia. Nella sala convegni del Palazzo Ducale Sanchez de Luna, gremita come non mai, presentò in anteprima il suo ultimo libro «All’apparir del vero. Il mistero della conversione e della morte di Giacomo Leopardi». «Avendo studiato il caso sin dall’età di 16 anni, posso vantarmi di dire che in Italia non è mai uscito nulla di più approfondito sugli ultimi giorni del Poeta recanatese a Napoli» raccontò D’Orta che poi aggiunse «mi sento molto vicino a Leopardi in questo momento della mia vita riconoscendomi nella sofferenza umana del poeta».
D’Orta, non tradendo le aspettative dei numerosi partecipanti, mostrò a Sant’Arpino, per la prima volta in pubblico, una scatolina con il coperchio di vetro in cui custodiva come una santa reliquia due cannellini di Sulmona, i confetti che presumibilmente portarono al coma diabetico e poi alla morte Giacomo Leopardi. «Un’indigestione di “cannellini”. Ne ingurgitò un chilo e mezzo in una serata, a cui aggiunse limonate fredde e cioccolate bollenti» spiegò con la sua proverbiale ironia il Maestro.
« La morte di Marcello D’Orta ci addolora profondamente. – sottolineano il direttore di PulciNellaMente Elpidio Iorio e il presidente della Pro Loco Aldo Pezzella – Ci aveva manifestato a più riprese vicinanza e sostegno affinchè non smettessimo di promuovere eventi nelle nostre terre difficili ma anche ricche di eccellenze. Avrebbe voluto presentare da noi il libro su Gesù che stava scrivendo ma la morte ha impedito che ciò avvenisse. Tuttavia non smetteremo mai di ricordare lo spessore umano e culturale di un uomo che ha scelto di affrontare la malattia riversando il suo impegno ed il proprio estro in ciò che più amava: la scrittura, trovando nella stessa la medicina per l’anima e sicuramente un’arma per combattere la difficile battaglia che purtroppo lo ha visto soccombere. Un grande insegnamento per tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo e condividere importanti eventi culturali quali appunto PulciNellaMente e la Rassegna “Sulle Orme del Cantor d’Enea”. Ci adopereremo nei prossimi mesi ideando iniziative ed eventi con l’intento di tenere viva la testimonianza umana e intellettuale di questo speciale “amico di Sant’Arpino”».