“Dal degrado alla bellezza”. E’ il nome del progetto di rilievo internazionale, consistente nella creazione di ‘prototipi di bellezza’ nei settori produttivi e dei servizi alla collettività su aree degradate e confiscate alla criminalità organizzata, realizzato dal Consorzio Agrorinasce in collaborazione con due Atenei, la Federico II (Dipartimenti di Architettura e Agraria) e la Sun, Seconda Università degli Studi di Napoli (Dipartimenti di Ingegneria Civile Design Edilizia e Ambiente e Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche). “Questa volta – spiega Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce – ci occuperemo non solo di immobili confiscati ai clan ma anche di alcuni edifici abusivi che sono stati acquisiti al patrimonio comunale, un altro segnale di discontinuità rispetto al passato. Lavoreremo molto su progetti simbolici per la creazione di nuovi posti di lavoro; progetti che saranno da noi presentati per i futuri finanziamenti dell’Unione Europea. Per noi – conclude Allucci – è sempre importante che le Università siano accanto a realtà come la nostra nel difficile compito di valorizzare tali beni”. Con il progetto aree agricole abbandonate, ville confiscate e vandalizzate e immobili abusivi, che le istituzioni pubbliche non riescono a riqualificare, ubicati nei sei Comuni soci di Agrorinasce, troveranno una nuova “missione d’uso” nel segno della bellezza, non solo estetica, ma anche ambientale, quale risorsa del territorio al servizio di tutti. I primi passi concreti avverranno a Santa Maria la Fossa, comune oggetto negli ultimi giorni di almeno tre atti intimidatori dei clan (sono stati vandalizzati lo stadio comunale e un terreno confiscato ed è stato dato fuoco a tre camion dell’immondizia, ndr), dove gli esperti di Agrorinasce e i tecnici delle due Università lavoreranno sulla valorizzazione dei 200 ettari di terreno del complesso agricolo “La Balzana” confiscato ai Casalesi, al momento assegnato in maniera provvisoria ad Agrorinasce; altri progetti, tutti all’insegna della valorizzazione di paesaggi, di immobili e di aree comunali degradate, sono in corso di realizzazione negli altri cinque Comuni soci del Consorzio che gestisce beni confiscati, ovvero Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino e Villa Literno.

 

 

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