CASAPESENNA – Dopo il grido d’allarme lanciato da Legambiente nei giorni scorsi  a seguito dell’ennesimo rogo di rifiuti tossici sulla variante provinciale di Casapesenna nel tratto di pertinenza del Comune San Cipriano d’Aversa, qualcosa comincia a muoversi. Oggi al Comune di Casapesenna la Commissione Straordinaria ha avuto il suo bel da fare dopo le sollecitazioni della Prefettura di Caserta e dell’arma dei Carabinieri, a loro volta sollecitati dalla nostra Associazione

 

I primi provvedimenti riguardano una ordinanza, la nr.9 del 3/08/12, di divieto assoluto di abbandono di rifiuti di ogni sorta, pena una sanzione pecuniaria variabile da 105,00 fino a 620,00 euro (a proposito curiosamente l’ordinanza non sanziona i roghi, ma crediamo sia stata solo una svista dovuta alla fretta!).

E’ stato anche disposto il sequestro di Via S. Aniello alla periferia Sud di Casapesenna relativamente alla fascia stradale sede di deposito di rifiuti non meglio classificabili. Attualmente la Commissione ha però provveduto solo a recintare l’area con nastro segnaletico. Stessa situazione registriamo anche sulla variante di Casapesenna, nel tratto dove è avvenuto l’ultimo rogo del scorso 31 luglio e 1 Agosto, con la solita delimitazione dell’area con  nastro segnaletico.

 

Legambiente Casapesenna, pur apprezzando la solerzia con la quale le Istituzioni e la Commissione Straordinaria si sono allertate per i primi provvedimenti, attende con viva preoccupazione che lo Stato provveda con la dovuta immediatezza ad eseguire la bonifica del nostro territorio, quella vera però!

Ci aspettiamo che siano attentamente monitorate e presidiate le zone dove irresponsabili “incivilcittadini” (ci sia consentito il neologismo, non sapendo trovare definizione peggiore) ed organizzazioni criminali senza scrupoli sversano e bruciano senza tregua rifiuti che molto spesso contengono sostante altamente tossiche e cancerogene, come l’amianto ed  altre sostanze di cui non conosciamo nemmeno la pericolosità, stante l’assoluta mancanza di rilievi e prelievi negli ultimi anni da parte degli Enti a ciò preposti.

Vorremmo anche conoscere quanto hanno fatto Enti pubblici come le ASL competenti, la Regione Campania,  la Provincia di Caserta e le Amministrazioni Comunali passate, per fronteggiare la drammatica situazione e limitare al minimo i rischi per la salute pubblica. Vorremo sapere, a nome dei nostri cittadini, come è stato onorato il dovere da parte di questi ultimi ad informare la popolazione circa il rischio cui stavano andando incontro.

Auspichiamo perciò anche un intervento autorevole della Magistratura inquirente affinchè verifichi se vi sono state e se permangono condotte penalmente perseguibili, nella convinzione che ciò sia da severo monito per chi, investito di responsabilità pubbliche, le disattende sistematicamente  preferendo la ben più lucrosa gestione del potere fine a se stesso.

“I circoli della Legambiente da sempre rappresentano un presidio di legalità, riconosciuto anche dalla stragrande maggioranza dei cittadini. La politica per troppi anni si è dimostrata inconsistente e miope rispetto ai temi ambientali. Le scene ormai visibili a tutte le ore non sono più accettabili per un paese che si dichiara civile ma soprattutto rendono vane tutte le varie operazioni di contrasto agli ecomafiosi determinando sconcerto tra i cittadini.” Cosi dichiara il Direttore di Legambiente Campania Antonio Gallozzi.

Se a queste domande non saranno date immediate ed efficaci risposte, allora diffidiamo formalmente le Istituzioni preposte  a chiudere tutti i siti inquinati anche se consistenti in Strade Comunali e Provinciali, inibibendoli al pubblico, nel rispetto delle norme di prevenzione sanitaria, e presidiandoli militarmente allo stesso modo come lo sono state le aree di stoccaggio delle Ecoballe. In mancanza non esiteremo nei prossimi giorni ad inoltrare una circostanziata documentata denuncia alla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

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