In merito alla brutta pagina che è stata scritta ieri nella frazione Mandre di Santa Maria a Vico, si legge da più parti :“ i residenti della frazione Mandre hanno vinto”, ma in realtà non è proprio così, perché ci sono due fazioni: una pro e l’altra contro il sacerdote don Mario Napolitano che reciprocamente si lanciano accuse, critiche e rimproveri: un muro contro muro. È da tempo che un nutrito gruppo di residenti della parrocchia vorrebbe la destituzione del sacerdote, che celebra messa nella parrocchia di San Vincenzo Ferreri e nella chiesa della Madonna del Carmine in frazione Loreto, per permessi negati e atteggiamenti di chiusura mostrati in più occasioni, ma impedire l’uscita del “santo” con la relativa processione va contro il diritto di culto dell’altra metà dei residenti. I dissapori durano da tempo e sono stati rappresentati anche al vescovo di Acerra mons. Antonio Di Donna, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato lo spostamento dei festeggiamenti che si sono svolti sempre a fine agosto, data che quest’anno è stata ‘occupata’ dai “Festeggiamenti frazione Mandre”, durati tre giorni, organizzati dall’Associazione San Vincenzo i cui membri sono in gran parte componenti dell’ex comitato festeggiamenti San Vincenzo. Nelle forme originali le processioni sono manifestazioni di fede del popolo, una testimonianza di religiosità sincera e di silenzio contemplativo e di certo non un mero spettacolo o parata puramente folkloristica, per cui non si capisce l‘ostruzionismo da parte di persone che tengono tanto a San Vincenzo. Perché penalizzare un momento religioso per dissapori con il sacerdote? Don Mario Napolitano non brilla per simpatia ma sarebbe il caso di conoscere le due ‘campane’, ma soprattutto lasciare fuori i Santi dalle umane beghe.
Antonio De Luca