Si coltiverà grano aureo, la varietà 100% italiana usata dalla Barilla per la produzione della Pasta Voiello, sui terreni confiscati a Santa Maria La Fossa, nel Casertano, ai capi del clan camorristico dei Casalesi. È stato infatti siglato il contratto di filiera tra la Barilla e l’associazione Ats Terra Verde, che gestisce il complesso agricolo denominato Masseria Abate, un tempo di proprietà della famiglia Schiavone, e in particolare di Francesco Schiavone “Cicciariello”, cugino del capoclan omonimo noto come “Sandokan”. L’associazione ha ricevuto il bene in affidamento dal Consorzio Agrorinasce, Agenzia per l’innovazione e lo sviluppo del territorio, che amministra 155 beni immobili e terreni in sei comuni della provincia di Caserta. Il grano aureo viene prodotto dal 2009 dalla Barilla unicamente per la produzione della Voiello, considerata una delle eccellenze dell’arte pastaria italiana; si tratta di una varietà di grano di alta qualità e di livello proteico elevato, pari al 15,5%; in Italia il grano aureo ha sostituito l’importazione dall’Arizona e, per le particolari caratteristiche dei territori del Centro-Sud Italia, non necessita di irrigazione preservando quindi anche l’aspetto della salvaguardia ambientale. “La produzione di una qualità così pregiata di grano su un terreno confiscato alla camorra – dice l’amministratore delegato di Agrorinasce Giovanni Allucci – è un altro passo importante non solo per il recupero dei beni confiscati, ma anche per creare occupazione sul territorio attraverso il lavoro del terzo settore”. Soddisfatto anche il sindaco di Santa Maria La Fossa, Antonio Papa: “E’ fondamentale in questo momento puntare sullo sviluppo del territorio anche attraverso i beni confiscati. Il comparto agro alimentare e quello zootecnico sono i fondamenti dell’economia locale ed è con iniziative come queste che si gettano le basi per creare occupazione”. “Il drastico calo del prezzo del grano nel corso degli ultimi due anni, che ha prodotto non pochi danni agli agricoltori locali – commenta Ovidio Marzaioli, presidente dell’ATS Terra Verde – non ha scoraggiato lo spirito di questa importante iniziativa sociale; ha rappresentato, anzi, un ulteriore stimolo per puntare a progetti ancora più ambiziosi e qualificanti per il territorio”. L’Ats diventa così una delle circa 100 aziende del Casertano che tra il 2017 e il 2019 produrrà grano per la Barilla (700 in tutta la Campania), con una remunerazione elevata rispetto al passato, pari a 270 euro a tonnellata come prezzo minimo di vendita rispetto ai 150 euro di qualche anno fa. (