La scuola se non si trasforma in “Scuola per la Pace” non sarà mai buona scuola! Si legga e si prenda come punto di riferimento del proprio metodo didattico “la Scuola di Barbiana”. La “Lettera ad una professoressa” di don Milani, profeta di Pace, dove al centro vengono posti i valori e l’ eguaglianza tra ricchi e poveri, dove vengono rispettati i tempi di ciascun alunno, dove al ritmo frenetico di seguire la programmazione ad ogni costo, viene concesso tempo alla riflessione, alla creatività e alla responsabilità, sia il metodo a cui ogni docente deve attingere per essere un buon educatore, educatore alla vita, educatore alla civiltà, educatore al futuro, educatore alla Pace. Auguri e buona scuola di Pace a tutti, in particolare a tutte le nostre “Scuole di Pace”, sparse nella provincia, che ci hanno aperto le porte per imparare a parlare e a studiare con linguaggi di Pace. Oggi di Pace ne abbiamo necessariamente bisogno come il pane e come l’aria che si respira. La violenza, l’odio e i linguaggi violenti dilaganti sono un brutto segnale che fanno comprendere che noi adulti ( famiglia, scuola, comunità e parrocchia…) abbiamo fallito nei nostri metodi educativi. Presi dalle preoccupazioni quotidiane, dalla smania di apparire ad ogni costo, non siamo stati capaci di trasmettere un buon esempio e di essere aperti ai segnali dei tempi che cambiano. Abbiamo fatto un po’ di confusione, ai valori fondanti che pongono al centro la difesa della vita e della persona umana, abbiamo sostituito il culto del materialismo dominante che ci ha fatto innalzare castelli di sabbia privi di fondamenta solide. Siamo stati di cattivo esempio per i nostri giovani, oggi raccogliamo il frutto di quanto abbiamo costruito. Troppa violenza, troppi abusi, suicidi di giovani caduti nel tranello delle finte amicizie. Il degrado materiale, risultato di quello morale, imperversa.I segni di questi tempi sono davvero critici. Si ritorni al senso e al significato della Vita, in tutta la propria essenza. Venga insegnato il valore del rispetto, che deve dominare al pregiudizio e all’arroganza dell’esprimere sentenze ad ogni costo. Venga insegnato il valore del dialogo, che ci obbliga all’ascolto verso l’altro, a immedesimarci nelle storie degli altri per poterne capire anche le scelte. Venga insegnato il valore dell’affettività, che ci obbliga a rispettare i tempi di ciascuno e ad essere sempre gentili soprattutto verso chi è meno dotato e più disagiato. Venga insegnato il linguaggio del saper parlare, usando le parole giuste, poiché anche l’abuso dei linguaggi e delle parole usati impropriamente, talvolta, uccidono! Il linguaggio non sia arrogante ma disarmante. Venga insegnato il valore alla cittadinanza, il rispetto verso la propria Comunità dove si vive, la difesa della nostra Madre Terra e i Beni Comuni. La Scuola di Pace ci educa ed educa alla responsabilità, alla coscienza attiva, a farci carico dei bisogni di ciascuno, a farci carico dei problemi dell’umanità, partendo dalla Comunità dove si vive. La Scuola di Pace ci obbliga ad avere una coscienza nonviolenta, disarmante, ad essere sempre compassionevoli alle miserie dell’umanità, a non volgere mai lo sguardo per dire: non mi interessa. La “Scuola di Pace” ci fa imparare a dire sempre: ” J Care”, “mi interessa”, ovvero il contrario di “me ne frega”, a guardare il mondo sempre con due occhi, uno al vicino e uno al lontano, a pensare non solo esclusivamente ed egoisticamente per se stessi, ma anche per il mondo che ci circonda. La Scuola di Pace, educa l’individuo a 360° , lo fa uscire dall’atteggiamento negativo dell’essere passivi, obbligandolo all’attivismo, a scendere in campo e a fare la propria buona parte per il cambiamento. La Scuola di Pace forma l’essere umano e lo rende cosciente e cittadino responsabile, capace di prendere in mano le sorti di questo tempo, di usare la corretta istruzione e l’informazione, come metodi di risoluzione per le problematiche che ci attanagliano. La “Scuola di Pace” educa alla Solidarietà. E’ da folli ostinarsi a camminare da soli. Perché il mondo cambi è necessario tendere la mano verso l’altro, specie verso chi giace in condizioni di aiuto e di disagio, per restituirgli dignità, diritti, giustizia e fiducia nella vita. La Scuola di Pace ci educa al rispetto, all’accoglienza e all’integrazione, a prenderci cura e a schierarci dalla parte del debole, del misero, del povero, del sofferente, dell’indigente, del barbone di strada abbandonato, del disoccupato, dell’immigrato, del clandestino, del rifugiato e di chi ha perso il lavoro e si trova in mezzo alla strada. Non si può pensare di stare bene e di sentirsi in “pace con se stessi”, se il mondo intorno a noi è colpito da guerre, sofferenze, crisi, devastazioni ambientali, malattie, mancanza di lavoro, corruzione. Questa cancrena maligna va combattuta con l’azione contraria che deve muovere le nostre coscienze a scendere in campo ed attivarci per la riaffermazione della Giustizia sociale. E solo quando si affermerà la Giustizia sociale, il mondo potrà nuovamente ritornare a vivere in Pace. Questo è il traguardo e l’augurio che dobbiamo infondere agli educatori e ai nostri giovani: educarci, per educare alla Pace. Questa è la strada per la risoluzione dei problemi che ci investono. Tutto parte da qui. E l’ordine e l’equità torneranno a dominare tra gli uomini. Auguri e Buona Scuola di Pace ai nostri amici Dirigenti scolatici, ai docenti e a quanti sono chiamati in questa grande opera educativa. Siate all’altezza del compito che vi è stato affidato. Siate ascoltatori, sappiate sempre usare amorevolezza e pazienza verso i giovani, attendendo i tempi di ciascuno. Siate sempre educatori alla PACE. E voi genitori fate lo stesso, perché la prima “Scuola di Pace” è quella che si insegna tra le pareti domestiche, attraverso l’esempio di vita. Auguri e Buona Scuola di Pace a tutti! ( Agnese Ginocchio, Presidente Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio )