PIEDIMONTE MATESE -E’ stata aggiornata al 5 maggio l’assemblea aperta ed autoconvocata per discutere sul futuro incertissimo del trasporto pubblico locale. Presenti numerosi addetti, cittadini ed esponenti di “Sinistrata Matesina”. Tanta la preoccupazione per i disagi. “L’alto casertano, a più di un mese dal fallimento ufficiale dell’ “Azienda Casertana Mobilità e Servizi spa”- è scritto in una nota di sintesi della discussione- non aveva ancora visto momenti di riflessione in comune tra i lavoratori e tutti i cittadini che hanno subito l’interruzione del servizio pubblico di trasporto locale.

L’appuntamento del 28 aprile è stato il primo che ha messo insieme, in un’assemblea aperta, i lavoratori licenziati dell’ex ACMS e tutti coloro che desideravano conoscere dagli stessi lavoratori la vicenda del fallimento nel suo ordine cronologico, cosa è realmente accaduto e cosa è stato deciso per il futuro, prossimo e remoto. Quindici ex dipendenti ACMS dell’alto casertano, si sono confrontati con ragazzi privati del servizio di trasporto su gomma da un giorno all’altro e senza preavviso; con cittadini curiosi e preoccupati per le sorti di un servizio essenziale per tutto il territorio della provincia di Caserta, che avrebbe invece bisogno di un forte potenziamento dei trasporti su ferro e su gomma; con ragazzi già attivi nella salvaguardia del TPL in altre zone della provincia. L’assemblea, durata circa 2 ore, non ha visto momenti di stasi o contrasti di idee e pareri, anzi! Come un fiume in piena, lavoratori, studenti, cittadini, sono andati verso la stessa direzione: il trasporto pubblico locale non può rischiare di scomparire o essere fortemente limitato per alcun motivo! Nonostante la totale assenza del prefetto e delle istituzioni locali dell’alto casertano, fatta eccezione per il comune di Letino(presente con il sindaco Antonio Orsi), i partecipanti all’assemblea non sentono di poter abbassare la guardia e vogliono mantenere alta, anzi aumentare ulteriormente, l’attenzione su una questione che non è di importanza marginale, soprattutto per un territorio come l’alto casertano, costituito da tantissimi comuni privi di stazioni ferroviarie o arroccati a centinaia di metri di altezza sui monti del Matese. Due ore segnate da parole di indignazione e preoccupazione per il futuro: a più di un mese dall’interruzione del servizio e dal licenziamento collettivo dei 458 dipendenti, nulla ha ripreso a funzionare, quindi nessuno di loro ha ripreso a lavorare. Gli utenti sono ancora costretti ad aspettare e cercare soluzioni a volte più dispendiose, come gli studenti del comune di Letino, che per raggiungere gli istituti scolastici, sono tuttora costretti a pagare un pullman privato che, nonostante l’aiuto del comune che partecipa finanziariamente alle spese, costa alle loro famiglie sei euro al giorno. Dunque, le ripercussioni negative sono evidenti: il diritto allo studio e alla mobilità traballa di fronte agli assurdi costi per spostarsi. L’assemblea non è stata fine a sé stessa, è finita alle 21 circa ma è già proiettata al 5 maggio, per continuare il discorso dopo la riunione tra OO.SS. e CLP (l’azienda privata che fino al 31 dicembre 2012 rimpiazzerà il servizio prima svolto dall’ACMS) del 2 maggio, in cui sarà ufficializzato il giorno della ripresa del servizio. A prescindere dai tempi di ripresa del servizio (già fin troppo dilatati), l’assemblea si è autoconvocata per sabato 5 maggio, sempre al circolo culturale Old Mill (ex vecchia cartiera) alle 18.30”

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