PIEDIMONTE MATESE – “Questa  non è una battaglia di categoria ma riguarda l’esistenza di un diritto essenziale per l’intera area interna di un diritto essenziale come la giustizia che rischia di scomparire  con ripercussioni negative  notevoli. I cittadini devono avere la piena consapevolezza di questa perdita che incombe sulle loro teste così come i sindaci, le amministrazioni e chiunque abbia poteri istituzionali o rappresentative devono smettere di  essere dormienti”.

Per nulla rassegnati gli avvocati  matesini sono in trincea per scongiurare l’ipotesi di essere azzerati come servizi giudiziari. Ieri mattina riunione della locale associazione forense per richiamare l’attenzione sugli obiettivi ancora raggiungibili ed in particolare sulla tempistica-capestro in seguito alla soppressione della sezione distaccata del tribunale di S.Maria Capua Vetere e degli uffici del giudice di pace ancora dislocati a Piedimonte Matese e Capriati Al Volturno per l’altro versantematesino. Ancora aggrappati al “non tutto è perduto” l’associazione , per bocca del presidente Luigi Cimino ha richiamato l’attenzione sull’indifferenza riscontrata nella classe politico-amministrativa locale  ed istituzionale. Un “sveglia sindaci” scandito  con frequenza negli interventi sia con riferimento agli uffici del giudice di pace , legge già operativa per la cui sopravvivenza si hanno ancora 32 giorni a disposizione dei sindaci per accollarsi le spese (logistiche , del personale etc) nell’ambito di un consorzio intercomunale al fine di non perdere questa istituzione giudiziaria nonostante le ristrettezze di bilancio addotte degli enti: ” ma possono mantenere un servizio importante sul territorio” hanno sottolineato gli avvocati che hanno messo a disposizione dei sindaci anche i deliberati  consortili per l’attivazione del servizio giudiziario in questione. Il ministero pagherà solo i giudici. Altrettanto vigoroso l’appello nei confronti della soppressione della sezione distaccata del tribunale da mesi paralizzata e menomata per la assenza di figure dirigenziali chiave nell’espletamento delle funzioni con provvedimenti limitativi( assenza del cancelliere, emoraggia di vertenze spostate d’imperio  nella sede centrale) sui cui gli avvocati locali appronteranno una diffida ai vertici del tribunale e della corte d’appello per rimuovere le perduranti criticità. Proprio per queste le udienze sono sospese per l’astensione di protesta della classe forense. Si parla addirittura di anticipare i tempi del trasloco (la legge prevede 18 mesi per l’attuazione della cosiddetta riforma “taglia-giustizia” approvata per avere risparmi).

“Non può passare l’idea che il tribunale è da sopprimere perché è un problema. Lo è diventato proprio a causa  di queste limitazioni nel funzionamento” è stato affermato nel corso dell’assemblea. “Noi andremo fino in fondo per il mantenimento di un servizio utile alla collettività ”dichiarano battaglieri i legali che nel corso della riunione hanno richiamato l’emendamento presentato in commissione durante l’iter della legge  proposta dal governo Monti ed approvata dal parlamento (in primis dalla maggioranza) in cui si faceva riferimento alle caratteristiche disagiate dell’area interna matesina e dell’alto casertano per la difficoltà dei collegamenti, delle caratteristiche territoriali  con piccoli centri montani lontani da realtà urbane di grosse dimensioni. Prossima assemblea il 17 ottobre.

Michele Martuscelli

 

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