Guanti, occhiali elettronici e joystick: il 10 maggio nella facolta’ di Ingegneria dell’universita’ di Bologna sono di scena gli Unmanned Aerial Vehicles (Uav), i piccoli aerei senza pilota utilizzati con compiti di sorveglianza dall’alto o per le ispezioni di grandi impianti industriali, all’interno di ciminiere, caldaie e serbatoi.
Presso il Casy (Center for Research on Complex Automated Systems) sara’ possibile osservare in azione i prototipi volanti sviluppati: e’ una nuova generazione di aerei robot capaci di assistere gli esseri umani in tutte quelle attivita’ che richiedono la capacita’ di interagire in sicurezza in ambienti difficilmente raggiungibili. Messi a punto nell’ambito del progetto Airobots, i droni possono essere guidati da un operatore tramite un joystick, come in un videogioco. La caratteristica dei prototipi e’ di essere vere e proprie mani a distanza, che permettono all’operatore di ”sentire” cio’ che si tocca. Il progetto europeo Airobots si sta concentrando inoltre su un ulteriore campo di applicazione, quello della sicurezza sul lavoro. Airobots nasce da un progetto dell’Universita’ di Bologna guidato dal prof. Lorenzo Marconi del Dipartimento di Elettronica, Informatica, Sistemistica (DEIS), che coordina la cordata europea composta da cinque partner: oltre all’Alma Mater, l’ETH di Zurigo, l’Universita’ Federico II di Napoli, l’Universita’ olandese di Twente e l’azienda svizzera Alstom Inspection Robotics.