Alcune centinaia di persone, aderenti a collettivi e movimenti delle donne romane e a Sel, stamani hanno partecipato ad una manifestazione per ricordare Giorgiana Masi e “tutte le donne vittime di violenza” terminata a Ponte Garibaldi, dove fu uccisa il 12 maggio del 1977 da un proiettile calibro 22 che la colpì alla schiena durante una manifestazione dei Radicali che avevano indetto un sit-in in piazza Navona nonostante fosse in vigore il divieto di cortei pubblici.
Tra i partecipanti il candidato a sindaco di Roma Sandro Medici e l’esponente Sel Gianluca Peciola. “Durante la manifestazione che celebrava la vittoria referendaria sul divorzio – afferma Peciola – alcuni agenti aprirono il fuoco uccidendo Giorgiana, allora 19enne. In questa giornata della ‘Marcia per la vita’ hanno aderito organizzazioni di estrema destra, una vera provocazione. I diritti conquistati dal movimento delle donne vengono insultati dalla Roma dell’ integralismo e del neofascismo che sfila militarizzata nel centro della città”. “Abbiamo deciso di scendere in piazza – ha aggiunto Medici – non solo per denunciare l’applicazione a proprio piacimento del Protocollo sui cortei da parte del sindaco Gianni Alemanno, ma per ribadire il diritto a manifestare, difendere la libertà delle donne e dare voce a chi su divorzio, aborto e diritti non vuole un ritorno al passato”.