Ai sieri antirughe le donne italiane ora preferiscono la crema idratante, magari polivalente, cioé che funzioni per più difetti estetici contemporaneamente. Alla crema anticellulite, invece, un semplice olio emolliente ed elasticizzante per il corpo. Ma soprattutto si conferma per il nostro Paese la validità del detto che in tempi di crisi ci si trucchi molto di più.

La discussa teoria economica del ‘lipstick index’ , che sfrutta i picchi di vendite dei rossetti come cartina di tornasole dei momenti di recessione si conferma funzionare in questo anno di recessione. “I consumatori e le consumatrici sono maturi e dovendo fare acquisti più oculati, complice il momento di difficoltà economica. Non rinunciano a comprare prodotti di bellezza ma spostano le loro scelte verso quei cosmetici che diano risultati immediati e visibili” ha spiegato oggi Gianandrea Positano, direttore centro studi Unipro, associazione italiana delle imprese cosmetiche , alla presentazione del Rapporto Annuale su produzione, mercato e commercio estero di Unipro all’interno del Cosmoprof, la fiera della bellezza in corso alla fiera di Bologna fino all’11 marzo.

“Il mercato cosmetico italiano nel 2012 è stato di 9.630 milioni di euro con una contrazione dell’1,8% e mostra un netto cambiamento nelle scelte dei consumatori perché, se il settore dei prodotti di lusso tiene bene, i consumatori si sono spostati verso acquisti di prodotti a prezzi più basso e ad alta qualità, facendo scelte più razionali, oculate e pratiche. Non si fanno convincere da promesse troppo difficili da raggiungere abbandonando i sogni edonistici degli anni passati. La perfezione non è più nei loro pensieri preferiscono prodotti che danno effetti subito tangibili e che permettano di mostrasi immediatamente migliori e più belli”. “I prodotti per il trucco quindi registrano il più ampio successo cosmetico dell’anno” sottolinea Positano.

“E’ l’unica categoria che supera positivamente le logiche di mercato del momento . Infatti le vendite di prodotti per il trucco degli occhi sono salite del 5,3% e del trucco viso del 2,9%. Le matite e gli eyeliner per occhi segnano addirittura un +9,8% per un valore che supera i 104 milioni di euro e gli ombretti +10,5%. I fard per le guance, infine, un incremento del 6,5%”. Nel 2012 sono stati spesi in tutto 1.356 milioni di euro per i prodotti cosmetici per il corpo, con una diminuzione del 2,1% rispetto allo scorso anno. Come segnale dei tempi le creme e sieri anticellulite segnano un calo di fatturato del 19,5% con un valore prossimo ai 100 milioni di euro.

Al contrario gli oli e le acque per il corpo subiscono un incremento del 4,8% con un valore di di 393 milioni di euro. Idem accade per i sieri e le creme antietà ed antirughe: registrano un calo dell’1,8% del venduto per un valore prossimo ai 500 milioni di euro. “Al contrario le creme idratanti e nutrienti, incluse le factotum della pelle, cioé le creme polifunzionali dette ‘BB cream’ chiudono con un + 0,5%, i prodotti per la pelle impura con un + 1,8% e i depigmentati aumentano del 5%” precisa Positano.

Aiutano il settore delle imprese cosmetiche italiane le esportazioni : 2.860 milioni di euro nel 2012 con un incremento del 7% rispetto allo scorso anno. Nell’ultimo anno le esportazioni in Francia sono aumentate dell’8,1%, in Inghilterra del 10,9%, negli Usa del 9,6%, in Russia del 22,3%, nei Paesi Bssi del 16,8%, Hong Kong del 13,35 e in Polonia del 18,9%. In calo invece le esportazioni in Germania (-1,3%), in Spagna (-2,2%) e nei paesi euroasiatici (-7,5%). “La cosmesi made in Italy che piace di più nel mondo è adesso soprattutto riferita ai prodotti per capelli, le cui esportazioni crescono nel complesso di oltre il 10%, i prodotti per il corpo che aumentano del 4,3% e la profumeria alcolica che cresce del 4%” ha precisato Fabio Rossello, Presidente Unipro.

 

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