La vita da pendolare? E’ dura per tutti, in particolar modo per le donne. Lo dimostra una ricerca dell’Universita’ di Sheffield (Gran Bretagna) dalla quale e’ emerso che l’impatto psicologico degli spostamenti continui e delle snervanti attese degli autobus o dei treni e’ quattro volte piu’ forte sul “gentil sesso”.
In sostanza, mentre i maschi perdono “‘soltanto” piu’ tempo a causa di eventuali difficolta’ negli spostamenti le donne rischiano di rimetterci la salute, quella fisica in parte ma soprattutto mentale: specialmente le mamme con figli in eta’ prescolare (ma non solo quelle), che hanno maggiori probabilita’ di aggiungere altre commissioni quotidiane ai loro spostamenti lavorativi. Tornando a casa dal lavoro, ad esempio, devono fermarsi a fare la spesa perche’ in casa c’e’ poco o nulla da mangiare oppure, cosa che capita non di rado, c’e’ il bambino da accompagnare a casa di un amichetto, in palestra o al cinema. “Sono queste responsabilita’ extra rispetto agli uomini che rendono le donne piu’ sensibili allo stress del ‘pendolarismo’” spiega Jennifer Roberts, autrice della ricerca. E, in effetti, come non pensare allo stress generato da un autobus che proprio il giorno in cui dovrebbe arrivare puntuale perche’ il bambino dev’essere portato a una visita medica si fa attendere troppo? O ancora, quanta ansia crea pensare che, se ci si attarda dieci in piu’ in ufficio e non si prendere il solito treno ma quello successivo, il supermercato chiudera’ lasciandoci senza le cose essenziali per la cena? Vita dura quindi, quella delle donne pendolari, che in una giornata organizzata a mo’ di puzzle con gli impegni incastrati uno dopo l’altro, subiscono un’ ulteriore beffa: stando alla ricerca dell’Universita’di Sheffield, infatti, “pagano” il pendolarismo piu’ degli uomini. Il meccanismo e’ semplice ed e’ legato al fatto che guadagnano all’ora in media meno dei colleghi maschi. Realizzare questa ricerca, che in qualche modo “cristallizza” e da’ dignita’ scientifica a una situazione e a dei meccanismi sociali che esistono da tempo su una condivisione non del tutto equa dei ruoli in famiglia tra uomo e donna, non e’ stato semplice e ha richiesto molto lavoro: gli autori hanno analizzato i dati raccolti tra il 1991 e il 2004 attraverso l’annuale sondaggio Household Panel Survey, condotto sulle famiglie inglesi per raccogliere informazioni sul lavoro, su fattori sociali ed economici e sulle condizioni di benessere e salute.