L’Istituto Neurologico Mediterraneo, NEUROMED, di Pozzilli (Isernia) è la prima struttura del Centrosud per il trattamento dell’ictus: secondo uno studio portato avanti dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) e il Ministero della Salute è tra le migliori strutture sanitarie italiane per il trattamento di 28 problemi di salute, in particolare dell’ictus. L’elenco infatti vede il Molise come seconda migliore Regione d’Italia per numero di pazienti ricoverati di nuovo in ospedale trenta giorni dopo la prima dimissione.

In particolare più basso è il numero di pazienti ricoverati nuovamente in ospedale dopo 30 giorni dal primo ricovero, più alta è la sicurezza del trattamento ricevuto nel primo ricovero. La media nazionale dell’Italia è di 10, 29%, quella del Molise grazie al Neuromed, è di 3, 64 giorni. Ovvero in Italia più di 10 pazienti su 100 dopo 30 giorni dal primo ricovero, vengono nuovamente ricoverati. In Molise sono solo poco più di 3 ogni 100. un’eccellenza in un Paese come il nostro dove ogni anno ci sono circa 196 mila casi, di cui l’80 % di nuovi casi e il 20% di ricadute, dati che rendono l’ictus la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e i tumori e rappresenta la principale cauda di invalidità. Fumo, eccesso di peso, diabete e pressione sanguigna alta sono i principali fattori di rischio di questa insidiosa malattia: è ovvio che se si riconoscono per tempo i sintomi, possono essere contenuti i danni al cervello. Ma quello che può davvero fare la differenza è soprattutto un pronto intervento in una ‘Stroke Unit’, un’unità di emergenza per il trattamento dell’ictus, unità che è in dotazione all’Istituto Neurologico Mediterraneo, Neuromed, che dispone di un Centro per la Diagnosi e la Cura dell’Ictus Cerebri abilitato al trattamento trombolitico dell’ictus. Questo trattamento, praticabile se il ricovero avviene entro le prime 4 ore e mezzo, è in grado di ridurre la mortalità, l’inabilità e le recidive conseguenti all’evento acuto maggiore. La Stroke Unit del Neuromed si avvale della collaborazione dell’Unità Operativa di Neurochirurgia, per la valutazione di eventuali indicazioni chirurgiche, e dell’Unità di Neuroriabilitazione. Il trasferimento del paziente presso l’Unità di Neuroriabilitazione consente di proseguire il trattamento neuroriabilitativo già iniziato e di ottenere il miglior recupero possibile dell’attività psicofisica dei pazienti colpiti dalle malattie cerebrovascolari.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui