Quindici ciclisti, un fotografo, un motociclista, l’autista del furgone, 6172 chilometri in 38 tappe, quattro notti passate in tenda nel deserto, 162 chilometri di media, sette tappe oltre i 200. Sono i numeri di un’impresa, ma anche di un sogno realizzato. ‘Il sogno di Nenette’ è la storia – per immagini – della spedizione ciclistica tra Bassano del Grappa e un villaggio sperduto nella savana a 350 chilometri da Dakar.
Qui, a Nenette, alcuni gruppi di volontariato bassanesi, coordinati dall’associazione Ponti di Pace, hanno realizzato e inaugurato un anno fa una scuola elementare, impianti per l’acqua potabile, un ambulatorio e altre iniziative a sostegno della popolazione. Ora arriva il volume (Calleidos editore, 20 euro): il ricavato della vendita servirà a realizzare altri progetti di solidarietà. “E’ stato un percorso lungo e intenso – racconta Alberto Fiorin, il ‘cicloviaggiatore’ che ha organizzato la spedizione con Carlomaria Corradin e curato i testi del libro – attraverso la Francia, la Spagna, territori politicamente delicati come il Sahara occidentale. Abbiamo percorso centinaia di chilometri al giorno, pur non essendo atleti.
A condividere l’avventura c’erano anche alcuni over 60 e un 73enne: quando ci si mette una cosa in testa, si può farcela”. Lo stesso obiettivo che ha spinto i partecipanti all’impresa a “scrivere e produrre questo libro che ci servirà a raccogliere fondi per continuare la nostra azione di solidarietà. Nel giro di qualche settimana contiamo di individuare un nuovo progetto attorno al quale costruire qualcosa di concreto. Sappiamo bene che l’Africa è un paese in cui si muore di fame e di malattie, ma ci muoviamo nell’ottica ‘pane e rose’, cercando di guardare al di là della semplice sopravvivenza”.
“Abbiamo voluto un libro prevalentemente fotografico – sottolinea ancora Fiorin – per cercare di trasmettere al lettore le emozioni che abbiamo vissuto, attraverso l’obiettivo di Corradin che si è sostituito ai nostri occhi. Per noi la bici non è soltanto un attrezzo sportivo, ma una lente di ingrandimento per vedere mondo in modo diverso, dalla prospettiva della sella, che consente di viaggiare immersi nel mondo senza protezioni, nel bene e nel male, stando dentro al panorama, vicino alle persone, in contatto con le cose. Sudare, fare fatica, pedalare, incontrando la gente, sperimentandone la solidarietà, ti pone in maniera diretta e disarmata nei confronti degli altri”.
Un approccio che ha visto l’associazione Ponti di Pace dedicarsi dal 1989 a diversi progetti di solidarietà (e percorsi in bicicletta), tra l’altro da Venezia a Pechino e da Venezia a Gerusalemme: “Non pensiamo di cambiare il mondo, il nostro è solo un umile contributo”. Per acquistare il libro (copertina cartonata, grande formato 256 pagine a colori) si può inviare una email all’associazione Ponti di Pace (all’indirizzo afiorin@libero.it).