“Peccatori sì, ma non corrotti”. Domani l’inserto Domenica del Sole 24 Ore proporrà un testo inedito di Papa Francesco. Una “dura requisitoria contro la corruzione istituzionale e politica – è detto in una nota – che è insieme un’analisi accurata dei meccanismi subdoli attraverso cui la corruzione erode le fondamenta stesse della moralità.

Si perdonano tutti i peccati, ma la corruzione no”. Il quotidiano ha dato un’anticipazione di un brano dal volume “Guarire dalla corruzione” di Jorge Mario Bergoglio che uscirà lunedì 25 marzo in libreria edito da Emi. “Ci farà molto bene, alla luce della parola di Dio, imparare a discernere le diverse situazioni di corruzione che ci circondano e ci minacciano con le loro seduzioni. Ci farà bene tornare a ripeterci l’un l’altro: «Peccatore sì, corrotto no!», e a dirlo con timore, perché non succeda che accettiamo lo stato di corruzione come fosse solo un peccato in più. (…) Il corrotto (…) passa la vita in mezzo alle scorciatoie dell’opportunismo, al prezzo della sua stessa dignità e di quella degli altri. Il corrotto ha la faccia da non sono stato io, “faccia da santarellino”, come diceva mia nonna. Si meriterebbe un dottorato honoris causa in cosmetica sociale. E il peggio è che finisce per crederci. E quanto è difficile che lì dentro possa entrare la profezia! Per questo, anche se diciamo “peccatore, sì”, gridiamo con forza “ma corrotto, no!”, conclude il brano.

 

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