Pasqua 2013 all’insegna dell’austerity. La crisi morde, così 8 italiani su 10 non andranno in vacanza durante queste festività, trascorrendole in famiglia e in casa, secondo la previsione di Coldiretti. Le prenotazioni negli alberghi del Belpaese registrano un calo del 20% tra i connazionali, con un fatturato che Confesercenti stima in caduta addirittura del 30-40%.
Ma si stringe anche sulla tradizione. E più che per le uova di cioccolato, il boom di consumi sarà per le uova di gallina: ci sarà, infatti, “un significativo” ritorno ai fornelli con cinque milioni di italiani che prepareranno da soli i dolci tipici delle feste. Un exploit del ‘fai da te’ casalingo: Coldiretti stima la vendita di oltre 400 milioni di uova ruspanti durante la settimana Santa. Vale a dire dieci volte quelle di cioccolato.
E la Cia conferma il calo, forzato, negli acquisti dei prodotti tipici pasquali: uova di cioccolato e colombe registreranno un calo superiore al 10% nel confronto con il 2012, complici le difficoltà economiche delle famiglie, la concomitanza della Pasqua con la fine del mese ed i rincari dei prezzi al supermercato: per le uova con le sorprese arrivano fino all’8%. Come nel caso di un uovo medio di marca per il quale la spesa sale dai 12,90 euro del 2012 ai 13,90 euro di quest’anno. Sempre secondo le previsioni della Confederazione italiana agricoltori, da qui alla domenica di Pasqua si acquisteranno 35 milioni di uova di cioccolato (erano 39 milioni nel 2012) e un po’ più di 29 milioni di colombe pasquali (33 milioni nel 2012), con un giro d’affari complessivo di quasi mezzo miliardo di euro.
Per il Codacons, il calo degli acquisti di uova dolci e colombe arriverà a toccare il 17% rispetto allo scorso anno, ma gli italiani rinunceranno al classico pranzo di Pasqua per il quale la spesa complessiva sarà di circa 1 miliardo di euro. Il calo è anche sul fronte turistico: secondo i risultati di una analisi condotta da Confesercenti, non sarà infatti difficile trovare un albergo disponibile per le vacanze di Pasqua. Le stanze vuote raggiungono picchi del 50% nelle destinazioni minori e le prenotazioni sono in calo sia tra gli italiani (-20%) che tra gli stranieri (-15%). Tengono solo le grandi città d’arte come Roma e Venezia e non bastano le feste a risollevare il turismo. Tanto che la stessa Confesercenti prevede un crollo dei fatturati per le vacanze pasquali tra il 30% e il 40%. Mentre nei primi due mesi dell’anno hanno già chiuso oltre 4.700 aziende tra bar, hotel e ristoranti, al netto delle aperture.