Sono 85.000 gli studenti che dopodomani, mercoledì 3 settembre, sosterranno a livello nazionale gli esami di ammissione per i 25.540 posti a bando nelle 38 Università statali per i 22 profili sanitari fra cui Infermiere, Ostetrica, Fisioterapista, Logopedista, Dietista, Tecnici di Laboratorio, di Radiologia, di Neurofisiopatologia, e altre 16 professioni. La rilevazione dei dati, che è stata seguita in tutte le Università da Angelo Mastrillo per la Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie, verrà elaborata e presentata nei dettagli all’annuale meeting della Conferenza il 13 settembre a Bologna. In media per le 22 professioni si registrano 3,3 domande per 1 posto, con rapporto inferiore al 3,9 dello scorso anno, quando le domande furono di più, 101.865. La riduzione di 16.917 è quindi del -16,6%. Segno di una crisi – secondo Mastrillo – che potrebbe essere conseguente a quella occupazionale che ora tocca anche l’ambito sanitario, con progressivo trend negativo negli ultimi 6 anni. Come rilevato da Alma Laurea sul tasso occupazionale ad un anno dalla laurea si evidenzia un calo generale di 24 punti percentuali, da 84% del 2007 a 62% del 2012, e che riguarda in maggioranza Infermiere e Tecnico di Radiologia. Tuttavia, e in ogni caso, l’area sanitaria continua ad occupare ancora il primo posto assoluto per occupazione con il 62% a un anno di laurea, staccando nettamente tutti gli altri settori che sono in media attorno al 29%. Secondo Mastrillo sul perché di questi cali si possono fare due ipotesi: la prima sarebbe dovuta alla disoccupazione per il blocco delle assunzioni, sia nuove che per turnover, che negli ultimi 4-5 anni grava su Ospedali e Cliniche Universitarie. La seconda sarebbe la perdurante crisi economica gravante sulle famiglie e che per questo da qualche anno stentano a garantire l’Università per tutti i figli.

 

 

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