“Oggi la cocaina non è più d’elite, com’era negli anni ’80. E’ diventata una droga di massa: assumerla è come fare l’aperitivo”. Lo ha detto Roberto Saviano, ospite della puntata di questa sera di ‘Che tempo che fa’, alle 20.10 su Rai Tre, parlando del suo nuovo libro dedicato al narcotraffico
– ‘ZeroZeroZero’, edito da Feltrinelli-, in libreria dal 5 aprile. Saviano, nel corso della registrazione, non ha parlato solo del lungo viaggio della cocaina dall’Africa e dal Sud America verso l’Italia, ma anche di chi fa uso di cocaina (“otto persone su 200 hanno assunto cocaina almeno una volta nell’arco della loro vita”): “E’ una droga performante – ha continuato lo scrittore -, che aiuta a lavorare di più. Così chi ne fa uso, dal chirurgo al camionista, non si sente in colpa, perché in questo modo pensa ad aiutare la famiglia e a guadagnare di più”. L’atteso ‘ZeroZeroZero’ racconta l’economia globale attraverso ‘la merce che per eccellenza domina il mondo’: “Ho scoperto che tutte le lingue hanno un termine per raccontare la cocaina. Dai nomi di donne, a parole come ‘Vitamina C’ e ’24sette”, ha detto ancora Saviano. “La foglia di cocaina nasce in Sud America, ma le radici della pianta sono in Italia” ha aggiunto Saviano. “Le regole e il sistema delle mafie italiane sono prese a modello dai cartelli della droga – ha continuato lo scrittore. Le nostre mafie hanno sempre investito nella cocaina e tutti vogliono avere rapporti con il nostro sistema malavitoso”. Saviano ha, però, ricordato l’attenzione della giustizia italiana nel combattere la criminalità organizzata: “La giurisprudenza antimafia italiana – ha spiegato lo scrittore, che ha dedicato il libro alla sua scorta – è la migliore al mondo. Già poter parlare di questi temi in prima serata, nei tg e nei dibattiti, vuol dire molto”.