Da oggi Vittorio Sgarbi e’ ufficialmente padre per la terza volta: dopo una sentenza di primo grado, confermata in appello, ha riconosciuto davanti ad un giudice istruttore del Tribunale minorile di Ancona una ragazzina di 14 anni che fino a poco tempo fa portava il nome del marito della madre, una cantante lirica albanese, morto nel frattempo.

La quattordicenne portera’ il nome del critico d’arte e avra’ diritto ad alimenti per 2.200 euro al mese, che saranno detratti direttamente dalla busta paga di parlamentare di Sgarbi. Sull’accordo raggiunto tra Sgarbi e la madre della ragazza dovra’ pero’ pronunciarsi ora un collegio di giudici. Il riconoscimento e’ arrivato dopo una serie di colpi di scena: Sgarbi e la donna, gia’ sposata, si erano conosciuti in occasione di un concerto di lei alla Camera e avevano intrecciato una relazione. Dopo la morte del marito, la cantante aveva avviato un’azione di disconoscimento della paternita’, prima di dare inizio a quella nei confronti del critico d’arte. Il quale si era rifiutato di sottoporsi al test del Dna, chiedendo invano che la prova fosse prima effettuata sul marito della donna. Sgarbi oggi ha citato questi fatti, a giustificazione di non avere voluto riconoscere prima la figlia. Secondo il legale del critico, avv. Giampaolo Cicconi, la madre comunque ”ha commesso il reato di alterazione di stato, indicando il cognome del marito alla registrazione allo stato civile”. Per Sgarbi si tratta del terzo figlio, dopo Carlo, 24 anni, riconosciuto al termine di una lunga battaglia legale con la madre Patrizia Brenner e una bambina piu’ piccola riconosciuta spontaneamente con atto notarile. E’ la prima volta – segnala l’avv. Cicconi – che ammette la paternita’ davanti a un giudice. Ad ammorbidire le posizioni, potrebbe essere stata la rinuncia da parte della madre agli arretrati degli alimenti per la figlia.

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