Pedinamenti, incursioni in casa e molestie telefoniche, questa è la triste sequela di azioni attraverso cui, un uomo accecato dalla gelosia, aveva incominciato a perseguitare la moglie dalla quale si stava separando. Un altro delicato caso di violenza di genere, verificatosi nel trascorso fine settimana, che è stato risolto grazie alla sensibilità, alla professionalità ed alla sinergia tra i reparti del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino. Nella mattinata di sabato una donna, originaria di un piccolo centro della provincia irpina ove risiede, ha contattato il 112 del Comando Provinciale di Avellino riferendo che il proprio coniuge, non accettandone la separazione, la stava inseguendo in auto. Intuita prontamente la potenziale gravità dei fatti, i militari in servizio presso la Centrale Operativa hanno tempestivamente attivato due pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile, portatesi immediatamente sul posto, ed hanno al contempo istruito con precise indicazioni telefoniche la donna circa le strade da percorrere facendo sì che la corsa dell’uomo si infrangesse nella rete tessuta dai Carabinieri. Assunto il controllo della situazione e data la delicatezza della stessa, gli uomini dell’Arma, anche al fine di tutelare la riservatezza delle persone coinvolte, hanno accompagnato la coppia presso gli uffici del Comando Provinciale ove la donna, affidata alla sensibilità dei militari della Stazione capoluogo, ha coraggiosamente ricostruito tutte le persecuzioni che negli ultimi mesi, da quando aveva deciso di separarsi, era stata costretta a subire da parte del marito sporgendo una dettagliata ed accorata denuncia. Attraverso una certosina e riservata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dr. Rosario Cantelmo e composta sia di raccolta di prove documentali che di escussione di persone informate sui fatti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno doverosamente accertato la veridicità dei fatti ricostruendo date, luoghi e modalità esecutive con cui si erano materializzate le singole condotte persecutorie. Messo di fronte alle proprie responsabilità l’uomo, che al momento di essere fermato e dinanzi ai militari non aveva altresì esitato a minacciare di morte la coniuge, è stato dichiarato in arresto per il delitto di atti persecutori e tradotto presso la Casa Circondariale di Bellizzi Irpino ove è stato associato in attesa di comparire davanti al Giudice per le Indagini Preliminari e rispondere del proprio operato.