Sono accusati di concorso in corruzione i due funzionari del comune di Avellino arrestati nell’ambito delle indagini, coordinate dalla Procura del capoluogo irpino, sulla compravendita di alloggi comunali. I due dipendenti dell’Ufficio Assegnazione Alloggi, di cui non sono state ancora rese note le generalità, sono destinatari di un provvedimento di fermo giudiziario firmato dal procuratore Rosario Cantelmo, resosi necessario, ha spiegato lo stesso Cantelmo incontrando i giornalisti, per il concreto pericolo di fuga degli indagati. Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Avellino, in collaborazione con la Polizia Municipale, hanno preso spunto dalle dichiarazioni di alcuni giorni fa, rese agli organi di informazione da un occupante abusivo che aveva ricevuto l’ordinanza di sfratto: l’uomo avrebbe pagato 2.700 euro in cambio delle chiavi di un appartamento comunale sfitto. La somma sarebbe stata versata ai funzionari, all’interno degli uffici del comune di Avellino. Uno degli indagati è stato arrestato a Milano mentre si trovava in visita all’Expo e tradotto nel carcere milanese di San Vittore; il secondo funzionario è stato invece fermato in un comune in provincia di Benevento e portato presso la locale Casa Circondariale. Nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il questore di Avellino, Maurizio Ficarra, e il dirigente della Squadra Mobile, Marcello Castello, il procuratore Cantelmo ha parlato di “un fenomeno più ampio e radicato sul quale le indagini continuano” ma ha anche sottolineato che “l’episodio corruttivo è la plastica dimostrazione che troppo spesso le politiche sociali anzichè a beneficio dei cittadini in stato di bisogno, diventano tornaconto personale degli operatori”. Il sindaco di Avellino, Paolo Foti, ha espresso “piena fiducia nell’azione della magistratura e, fermo restando la presunzione di innocenza degli indagati, la sollecitazione ad andare fino in fondo per l’accertamento delle responsabilità”.