Un detenuto di 40 anni si è tolto la vita nella sua cella del carcere avellinese di Bellizzi, dove era detenuto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Ne dà notizia Emilio Fattorello, segretario regionale della Campania del Sappe, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria. L’uomo, di nazionalità italiana, nella prima mattinata di oggi, si è impiccato. Nonostante il pronto intervento di soccorso da parte degli agenti, non c’è stato nulla da fare per rianimarlo. Il segretario nazionale del Sappe, Donato Capece, ricordando che si tratta del secondo suicidio in carcere nell’arco delle ultime 48 ore, sollecita l’amministrazione penitenziaria “ad un ripensamento complessivo della funzione della pena e del ruolo del carcere”. “Il nuovo drammatico suicidio di Avellino -aggiunge Capece- evidenzia la situazione allarmante delle carceri italiane e la permanenza di problemi sociali e umani rispetto ai quali il personale di Polizia Penitenziaria viene lasciato solo”. Negli ultimi 20 anni, sottolinea la nota del sindacato, grazie agli agenti in servizio presso le carceri italiane, sono stati sventati 21 mila tentati suicidi e impedito che quasi 168 mila atti di autolesionismo potessero concludersi con conseguenze gravissime.