VALLE CAUDINA. Nella mattinata di ieri, due uomini di Montesarchio si sono recati in una delle Stazioni dipendenti della Compagnia di Avellino per denunciare il furto di un vecchio autocarro, a loro dire appena avvenuto in un paese della Valle Caudina. Gli stessi avevano raccontato ai militari della Benemerita di aver regolarmente parcheggiato il mezzo lungo la strada, per recarsi qualche minuto al bar ma di non averlo più trovati una volta usciti dallo stesso.

Immediata la risposta degli uomini dell’Arma, che hanno avviato le doverose indagini al fine di far luce su quanto raccontato dai due sanniti. L’episodio, comunque, è sembrato fin da subito strano ai militari di quella Stazione Carabinieri, tanto in considerazione che la versione dei fatti appariva dubbie e contraddittoria in alcuni particolari, quanto per il fatto che mai s’erano verificati analoghi episodi in nella zona descritta dai denuncianti.

È stato così che, sotto l’incalzare delle ficcanti domande dei Carabinieri che cercavano di capire ogni dettaglio del presunto evento delittuoso, si è in breve tempo scoperto che il furto, in realtà, non s’era mai verificato e che la denuncia era stata presentata al mero fine di non dover più pagare le tasse di circolazione e le spese connesse alla tenuta di quel’autocarro, che in realtà non era mai uscito dal loro possesso.

I due uomini – che erano venuti a denunciare l’episodio in provincia di Avellino nella verosimile convinzione di poter contare sull’anonimato e risultare così più credibili – nel giro di qualche ora sono quindi passati dall’essere vittime di un fantomatico reato a diventare i rei di un reato vero. Entrambi sono quindi stati deferiti a piede libero all’autorità giudiziaria avellinese per simulazione di reato.

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