SOLOFRA – Alle prime luci dell’alba di oggi, al termine di una mirata attività d’indagine scaturita a seguito degli incendi occorsi ai danni delle autovetture di due noti imprenditori conciari solofrani (avvenuti entrambi a Solofra, rispettivamente il 29.12.2010 e 03.01.2011), i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno eseguito 3 ordinanze applicative di misure cautelari coercitive emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Avellino Giovan Francesco Fiore, su richiesta della locale Procuratore capo della Repubblica di Avellino dott. Angelo Di Popolo e del sostituto procuratore titolare del fascicolo dott. Adriano Del Bene.
I personaggi tratti in arresto erano già ben noti ai Carabinieri, che per oltre un anno hanno condotto un’attività investigativa percorrendo di fatto il solco della precedente indagine per l’attentato incendiario alla conceria MANU srl, avvenuto il 09.11.2009 e conclusasi con lo smantellamento di un’organizzazione criminale tesa ad imporre un cartello sotto il nome di consorzio New Skin. Orbene, gli incendi avvenuti ai danni delle autovetture dei due imprenditori (uno dei quali è ancora una volta la titolare della conceria incendiata MANU srl) non sono altro che la prosecuzione dell’attività criminale precedente, tanto che ai 3 arrestati sono stati contestati i reati di usura, estorsione e danneggiamento seguìto da incendio, per di più con recidiva specifica, reiterata e infraquinquennale. Per i mandanti – due fratelli solofrani di 40 e 46 anni, di cui uno già condannato per la precedente vicenda – è stata disposta la custodia cautelare in carcere (anche se l’autore dell’attentato incendiario del 2009 è già ristretto a Bellizzi Irpino proprio per espiare la condanna per quel delitto), mentre al terzo arrestato, 34enne montorese, considerato l’esecutore materiale, sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Le attività investigative condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino e della Stazione Carabinieri di Solofra – con l’ausilio di quelli della Stazione di Montoro Superiore – in un periodo che va da gennaio 2011 all’inizio del 2012 e costantemente coordinato e diretto dalla Procura di Avellino, ha permesso di accertare come i 3 arrestati, in concorso tra loro e al chiaro fine di procurarsi un ingiusto profitto, avessero esercitato varie pressioni sulle due vittime, per costringere il primo a restituire una pretesa somma di ben 150.000 € derivante da una precedente attività di usura risalente addirittura al 2004 e la seconda a sottoscrivere una (falsa) dichiarazione di avvenuto risarcimento del danno patito a seguito dell’attentato incendiario dell’opificio, con il quale l’arrestato avrebbe potuto dimostrare alla magistratura di aver pagato il proprio debito con la giustizia.
Il livello investigativo, in particolare, ha assicurato l’acquisizione di elementi indiziari di univoca e oggettiva rilevanza, con la ponderata utilizzazione dei normali mezzi tecnici d’indagine e del supporto selle descritte iniziative di riscontro d’informazioni e di servizi d’informazione. Al riguardo, il PM assegnatario del procedimento e il Procuratore della Repubblica esprimono il personale apprezzamento per la puntualità e l’appropriata gestione dell’operazione, come condotta dai militari dell’Arma impegnati, nelle articolazioni della Compagnia Carabinieri di Avellino, Nucleo Operativo e Radiomobile, Stazioni di Solofra e Montoro Superiore.