MONTESARCHIO – Giovane, casalinga e, soprattutto, incensurata: è questo l’’identikit della 33enne, C.T., tratta in arresto, all’alba di stamane, dai Militari in forza al Nucleo Operativo e Radiomobile nel corso di una perquisizione domiciliare, eseguita nell’’ambito di una serie di controlli specifici e mirati – posti in essere su tutto il territorio di competenza – che gli uomini della Benemerita stanno, da tempo, effettuando con il preciso fine di assicurare alla giustizia criminali e rispettivi fiancheggiatori.

Ed è proprio in quest’’ultima figura che può inquadrarsi l’’armiera oggi arrestata: la donna, infatti, rappresenta verosimilmente una insospettabile collaboratrice – dato il suo essere madre e casalinga – della malavita locale, a cui evidentemente ha offerto supporto logistico, tenendo nascosto nell’armadio della camera da letto un sacchetto (contenente una pistola 357magnum ed il relativo munizionamento) di cui ha dichiarato non conoscere il contenuto!

Il tutto al termine della perquisizione – operata dai militari presso la sua abitazione, in Montesarchio – che, peraltro, ha consentito il recupero ed il sequestro di una pianta di marijuana, già alta 1metro, coltivata in un vaso collocato sul balcone.

L’’arma oggi sequestrata – e risultata asportata ad un cittadino di Cerreto Sannita nell’agosto del 1999 – verrà inviata al RACIS di Roma per i doverosi accertamenti balistici (per stabilire, cioè, se è stata utilizzata in questi anni e se è associabile a qualche delitto commesso).

La donna, invece, dovrà rispondere dei reati di detenzione illegale e ricettazione di una pistola e del relativo munizionamento, nonché di detenzione illegale di stupefacente: in attesa di essere giudicata, è stata ristretta ai domiciliari.

Nonostante l’ottimo risultato già conseguito, i Carabinieri hanno continuato a sviluppare l’attività info-investigativa in corso, individuando ed identificando il soggetto verosimilmente proprietario del pacco: si tratta di M.P., 25enne, noto pregiudicato residente in Montesarchio.

Immediato, dunque, il suo rintraccio e la conseguente perquisizione domiciliare, che si è conclusa con il rinvenimento ed il sequestro di un bilancino di precisione, utile strumento per il confezionamento di singole dosi di stupefacente da rivendere al dettaglio: il tutto, anche in questo caso, opportunamente riferito all’’Autorità Giudiziaria dagli operanti.

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