Il capoclan, Arturo Sperandeo, detenuto. impartiva ordini ai propri uomini sulle estorsioni da compiere, usando come pseudonimo “Zio d’America”, da cui, appunto, il nome dell’operazione della Squadra Mobile di Benevento.
Le vittime delle estorsioni pagavano pizzi che si aggiravano sui 2mila euro, in rate da versare a scadenze regolari in alcuni periodi dell’anno, di preferenza Pasqua, Agosto e Natale, salvo pretendere da parte del clan con minacce esplicite, anticipi o “fuori busta” che raggiungevano anche i 4 mila euro.