BENEVENTO – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento, nel corso dell’esecuzione di specifico servizio finalizzato alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della prostituzione nel capoluogo e predisposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Benevento, verso le ore 20,00 di ieri 15 maggio, hanno scoperto una casa d’appuntamento ubicata in pieno centro storico.

L’alcova clandestina, della cui esistenza già correva qualche voce in città, è stata individuata dai Carabinieri in un piccolo e modesto appartamento ubicato nel pieno centro cittadino e precisamente in Rampa Annunziata ed era gestita da una avvenente donna incensurata di  42 anni di origine orientale e precisamente di nazionalità cinese, munita peraltro di regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

A far partire il blitz dei Carabinieri ha contribuito anche una telefonata anonima pervenuta al numero di Pronto Intervento “112” con cui veniva segnalato un ingiustificato viavai di gente non del posto, circostanza ritenuta inusuale per una piccola via collocata a ridosso del centro cittadino e normalmente non soggetta a frequenti passaggi di persone.

I Carabinieri, fingendosi clienti e dopo avere fissato un appuntamento con la donna, al momento dell’irruzione hanno sorpreso quest’ultima con abiti che poco o nulla lasciavano all’immaginazione in compagnia di un “cliente”, un uomo disoccupato, sposato, 36enne della provincia sannita che, per spezzare la routine della vita quotidiana, aveva deciso di passare quale ora di trasgressione e di allegria in compagnia della bella orientale versandole, a tal scopo, la somma di € 100,00.

Una volta condotti i due soggetti in Caserma la donna, dopo un iniziale momento di tentennamento, ammetteva ai Carabinieri di esercitare l’attività di prostituzione, circostanza  confermata anche dal “cliente” sorpreso con essa, e che invogliava i potenziali clienti tramite annunci pubblicitari inseriti su alcuni siti erotici di livello nazionale e locale sui quali “pubblicizzava” le sue grazie e che, una volta stabilito un inziale contatto conoscitivo con il “cliente”, gli accordi, tra i quali anche le condizioni di pagamento, avvenivano sempre tramite telefono.

Al termine degli accertamenti i Carabinieri attivavano le procedure per l’irrogazione della misura del f.v.o. nei confronti della donna che gli impedirà il ritorno in città per un periodo temporale fissato nel  massimo a tre anni e rispedivano a casa lo sprovveduto cliente.

 

 

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