BENEVENTO – Quando il gioco si fa duro, l’Associazione Verehia comincia a giocare! Verehia è un sodalizio nato nel 2011 dalla passione di giovani, brillanti ed appassionati studiosi che ha come fondamento la difesa e la rivalutazione della cultura della città di Benevento, la salvaguardia del ricchissimo patrimonio storico sannita e, soprattutto, l’educazione alla tutela dei beni di interesse pubblico.
Risale allo scorso mercoledì la richiesta del presidente dell’Associazione, Stefano Forgione, al sindaco e agli assessori alla cultura e all’ambiente di Benevento di rimuovere la firma in vernice spray che ha “profanato” uno dei basamenti dell’Arco del Sacramento. L’arco risalente al II secolo dopo Cristo, fungeva da accesso meridionale alla zona del foro della città; la zona circostante era anch’essa inclusa nel foro e racchiudeva, inoltre, un impianto termale.
Dopo un lungo (e costoso!) intervento di riqualificazione e restauro, l’area è stata riaperta al pubblico, diventando inoltre teatro di concerti e spettacoli al chiaro di luna. La segnalazione dello “scempio” è stata diffusa sia sulla pagina ufficiale dell’Associazione (http://associazioneverehia.wordpress.com/) che sul suo profilo facebook, dopo appena due mesi dal grido di allarme per la deturpazione di un altro dei monumenti storici della città sannita, il Bue Api.
“Rinnoviamo il nostro impegno ad essere attivi – dichiara il presidente Forgione – nell’osservare e denunciare con forza gli esempi di incuria e di agonia che, purtroppo sempre più spesso, colpiscono il nostro patrimonio culturale e, parallelamente, cerchiamo di sensibilizzare, con civiltà e senza esprimere alcun tipo di giudizio aprioristico, la cittadinanza ad essere più attiva e consapevole del rischio enorme che sta correndo, quello cioè di perdere progressivamente e, a lungo andare, definitivamente il suddetto patrimonio. Siamo, come sempre, aperti e disponibili al dialogo con tutti, soprattutto con gli esperti ed i responsabili pubblici e privati del settore, a patto che lo stesso porti a definire, una volta e per sempre, in maniera seria e meritocratica, progetti fattivi di salvaguardia, di recupero, di fruibilità e di valorizzazione, a cui ovviamente siamo molto interessati a partecipare”.
L’Associazione Verehia ha fatto il proprio dovere. Le istituzioni faranno altrettanto?
Chiara Chiusolo