Un siciliano, di 39 anni, originario di Noto, è stato denunciato a piede libero dopo essere stato identificato come l’autore di una “truffa dello specchietto” ai danni di un pensionato di Pago Veiano. Secondo una tecnica nota, il 39enne, il mese scorso, aveva finto di aver subito il danneggiamento dello specchietto laterale della propria auto in un urto con la vettura della vittima, chiedendo la liquidazione del danno, ossia 200 euro in contanti.
L’anziano facendo tesoro dei consigli impartiti qualche tempo prima dal Comandante della locale Stazione di Pietrelcina nel corso di una santa messa domenicale, non si lasciava ingannare ed informata la figlia, con il suo aiuto riusciva ad appuntare il numero di targa dell’auto, una Fiat 16, ed a metterlo in fuga, dicendogli che prima di versargli la somma di denaro voleva l’intervento sul posto dei Carabinieri. In seguito l’anziano sporgeva denuncia ai Carabinieri che avviavano le indagini e, dopo averlo individuato, hanno attivato le procedure per l’emissione nei suoi confronti della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio dal territorio di Pietrelcina e Pago Veiano. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine ed autore di analoghi raggiri, è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria per tentata truffa. Quella dello specchietto è la truffa più utilizzata sulle strade per spillare euro agli automobilisti inducendoli a pagare una somma per riparare al danno causato all’auto del truffatore, anche se in realtà la rottura delle specchietto non è mai avvenuta. Si tratta di un trucco molto semplice che consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina, abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa. La vittima della truffa sentirà il rumore di un colpo secco molto forte sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata, provocato in realtà da una pallina, un bastone, dando l’illusione di un urto immediato. Subito dopo entrano in scena i lampeggianti e un auto intimerà al malcapitato di fermarsi. Il conducente sostenendo che gli è stato rotto lo specchietto, indicando il suo retrovisore chiaramente già danneggiato convincerà la vittima del raggiro ad un esborso di 100 o 200 euro senza mettere di mezzo assicurazione o vigili, magari anche con l’aiuto di “un compare”, pronto a testimoniare che è andata proprio così. A questo punto la vittima paga, convinto di aver recato un danno. Pertanto in casi simili si consiglia sempre di non fermarsi e chiamare immediatamente le Forze dell’Ordine.