CASAPESENNA – E’ partita da Piazza Mercato a Casal Principe (Caserta), alla presenza di alcune centinaia di persone, la fiaccolata organizzata da associazioni attive sul territorio, come “San Cipriano nel cuore”, Libera e Legambiente, contro la paventata chiusura del Posto Fisso della Polizia di Stato di Casapesenna nell’ambito della riorganizzazione su base territoriale dei presidi di polizia prevista dal decreto sulla spending review.

“La gente di Casapesenna e dei comuni limitrofi ha bisogno di essere aiutata a crescere dopo tanti anni in cui la legalità sembrava una parola sconosciuta. La presenza del Posto Fisso di Polizia serve proprio a far i ntravvedere un’alternativa alla criminalità”. E’ quanto ha detto durante il corteo don Vittorio Cumerlato, prete da cinque anni a Casapesenna. “Le scelte che fa il Governo spesso sono illogiche – rincara la dose Renato Natale, ex sindaco di Casal di Principe – a Roma non capiscono che ci sono spese che hanno un carattere simbolico”. Un poliziotto presente in borghese scuote la testa: “Se lo Stato chiude il Posto Fisso toglie la speranza di un cambiamento a tante persone che finalmente iniziavano a respirare e soprattutto cancella un presidio che ha ottenuti risultati eccezionali: negli ultimi anni sono stati effettuati 15mila controlli domiciliari, fatti 200 arresti e oltre 1000 denunce”. “Chiudere Casapesenna sarebbe un’enorme contraddizione – spiega Raffaele Persico, segretario del Silp-Cgil di Caserta, unio sindacato presente al corteo – il Governo ha investito tanto e non può andarsene da qui”, mentre la segretaria confederale della Cgil Camilla Bernabei, afferma che “la legalità va affermata concretamente, e il posto fisso va in proprio in questo senso”. Il sindaco di San Marcellino Pasquale Carbone si dice pronto “a coinvolgere gli altri sindaci della zona per condividere i costi del Posto Fisso, che non sono poi così alti”. Per Nicola Diana di Legambiente Casapesenna, “il presidio non va chiuso perché sarebbe un tradimento, ma rafforzato aprendo un ufficio denunce che oggi manca”, mentre Gianni Solino di Libera Caserta dice che “é la prima volta che la gente qui si mobilita per tenere aperto un posto di polizia, è il segno che le cose stanno davvero cambiando”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui