In pochi, ma davvero pochi, a Casapesenna hanno voglia di parlare. Braccia alzate al cielo, spalle girate, è così che una gran parte dei cittadini risponde a chi chiede dell’arresto del boss Michele Zagaria. C’é chi davanti al bar Palma, il principale del paese, dice anche: “Oggi qui è una giornata di lutto”. E poi Mario, così si fa chiamare, spiega anche perché: “Zagaria per noi c’era sempre, c’era se ci servivano soldi, lavoro. Ora siamo soli”. C’é però, qualcuno che dissente.
Lo fa quasi di nascosto, di certo non nella piazza del paese. Laura ha 18 anni, niente studio, niente lavoro. “Certo che oggi è un giorno da festeggiare – dice – però c’é anche da dire che da oggi qui si avrà più paura. Perché avere il boss ‘in casa’ significava sicurezza per tutti. Ora non si sa”.