Il Pubblico Ministero del Tribunale di Pescara ha ottenuto il rinvio a giudizio per disastro ferroviario di un giovane imprenditore di Alvignano, Giuseppe Pontecorvo, trentanni, titolare di una nota ditta che produce burro e lo esporta in Italia ed all’Estero, difeso dagli avvocati sammaritani Raffaele Crisileo e Gaetano Crisileo. I fatti risalgono circa ad un anno fa, quando Pontecorvo, si ritrovò, alla guida di un suo autocarro, intrappolato tra i binari in quel di Pescara, in mezzo ad un passaggio a livello, tra le due sbarre abbassate. Un guasto al mezzo, una leggerezza sua nell’attraversare i binari quando il semaforo segnava rosso e le sbarre stavano per abbassarsi ? Oppure altre cause. Anche se la ricostruzione dei fatti non è chiara Pontecorvo, abbandonato il mezzo, assistette ad una scena terribile: il treno che transitava lungo quella linea entrò in collisione con l’automezzo, tranciandolo in due. Grida e spavento delle persone fermeprima delle sbarre ferroviarie abbassate, che assistettero alla scena orripilante. Qualcuno ebbe la prontezza di chiamare i soccorsi che subito intervennero. Polizia Stradale, Vigli del Fuoco, sanitari con autoambulanze: sulla zona del disastro. I soccorsi cercarono di salvare le vite umane dei gravemente feriti, che riportarono postumi permanenti. Oggi, con il rinvio a giudizio dinanzi al Tribunale, il Pubblico Ministeroritiene di aver raccolto sufficienti elementi per processare e ottenere la condanna del giovane imprenditore che, stando al capo d’imputazione, ha agito con imprudenza ed imperizia tentando di attraversare comunque quei binari a sbarre abbassate, quando il treno era in procinto di arrivare, pensando comunque di riuscire ad arrivare con l’automezzo dall’altra parte, senza però riuscirvi. La tesi del Pubblico Ministero è condivisa anche dalla parte civile che mira ad ottenere il ristoro ed il risarcimento dei danni patiti da Trenitalia che ammonterebbero, grosso modo, ad oltre dieci milioni di euro. Non è la prima volta che accadono disastri del genere nel campo delle ferrovie, specialmente in quelle zone dove le sbarre sono comandate elettricamente a distanza e dove non è previsto la presenza di personale ferroviario in loco.

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