Nessun caso di tubercolosi tra i 120 immigrati che soggiornano nell’Hotel City di San Nicola la Strada. Un’ala della struttura alberghiera è utilizzata come centro di accoglienza temporaneo nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”, in base a un protocollo tra la Prefettura di Caserta e i proprietari dell’albergo. E nei giorni scorsi sono apparse su alcuni organi di informazione notizie allarmanti su presunti casi di extracomunitari affetti da tubercolosi, una patologia che da noi è stata debellata, ma che in alcune zone dell’Africa miete ancora vittime. Ma dagli esiti degli esami clinici finora effettuati dall’Asl di Caserta non è emerso alcun contagio, come si evince dalla comunicazione di Salvatore Moretta, coordinatore aziendale C.I.O. (Controllo infezioni ospedaliere) a Giovanni Cusano, gestore dell’Hotel. “La task force appositamente istituita – si legge nella nota del dirigente dell’Asl – ha già provveduto ad effettuare il test “Mantoux” a quasi tutti i cittadini extracomunitari alloggiati presso il Centro di Accoglienza temporaneo; i pochi casi sospetti sono stati sottoposti a radiografia del torace e finora non è stato rilevato alcun caso positivo. Inoltre, da notizie pervenute allo scrivente, anche il personale alle sue dipendenze ha potuto beneficiare volontariamente e gratuitamente del test Mantoux (nonostante non fossero “contatti stretti”), e finora non vi sono casi né sospetti né positivi. Al riguardo La informo – scrive Moretta nella lettera inviata a Cusano – anche che, in base alle vigente indicazioni ministeriali, non sussiste alcuna necessità di effettuare una disinfezione dei luoghi, ma è sufficiente aerarli ed pulirli con i comuni detergenti”.

Insomma, nessun caso di tubercolosi tra gli immigrati. E sia i clienti che i lavoratori della struttura possono dormire sonni tranquilli. Cusano è al tempo stesso felice e arrabbiato. E’ soddisfatto per le rassicurazioni avute dall’Asl, ma è rammaricato per le notizie apparse sulla stampa. “Ancora una volta – dice il gestore del City – alcuni operatori dell’informazione si sono fatti prendere la mano dal sensazionalismo scandalistico. E’ partita una campagna mediatica che ha creato un forte allarmismo, tra i cittadini, i clienti e i lavoratori attorno a una vicenda che non ha alcun fondamento, con gravissime ripercussioni sull’immagine della nostra struttura ricettiva. Basta leggere la comunicazione dell’Asl – conclude Cusano – per rendersi conto che è stato “montato” un caso mediatico che non esiste”.

Mario De Michele

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