Decapitato il clan camorristico dei Belforte, vecchio sodale della Nuova camorra organizzata di Cutolo, poi divenuto socio dei Casalesi, con infiltrazioni nel ciclo dei rifiuti e del cemento, anche nella Capitale.

All’alba, nella sua residenza di Marcianise, nel Casertano, i carabinieri della Noe di Roma del colonnello Ultimo, hanno arrestato Camillo Belforte, 31 anni, e notificato lo stesso provvedimento al padre Domenico in carcere. L’accusa e’ di associazione a delinquere stampo mafioso. Sequestrate societa’ edilizie, auto di lusso e conti correnti bancari per un ammontare di circa 80 milioni di euro. L’inchiesta e’ stata coordinata dal procuratore aggiunto della Procura di Napoli Federico Cafiero de Raho, e dai pm Raffaello Falcone Maria Cristina Ribeira e Giovanni Conso. Dopo l’arresto del padre Domenico, dello zio Salvatore e dello loro rispettive mogli (Maria Buttone e Concetta Zarrillo) il giovane boss aveva ereditato la guida della famiglia criminale, conosciuta anche col nome dei Mazzacane, affidatagli dal padre Domenico, 54 anni, durante un colloquio avvenuto nel carcere di Biella nel corso del 2010.

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