Beni per due milioni di euro sono stati confiscati dalla Divisione Anticrimine della Questura di Caserta a Sebastiano Ferraro, 50 anni attualmente detenuto, esponente della fazione Schiavone del clan dei Casalesi già condannato per associazione mafiosa nel maxi- processo Spartacus. Il provvedimento di confisca, emesso dai giudici della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha riguardato un fabbricato ubicato in via Mozart a Casal di Principe, il 50% delle quote di due società operanti nel settore dell’edilizia e dell’immobiliare (Edil System Unyted e Immobiliare Sb) e un’auto di grossa cilindrata (una Mercedes); tali beni furono già sequestrati nel 2011. Dagli accertamenti effettuati dagli investigatori della Polizia di Stato guidati dal dirigente Pio Russo è emerso che i beni, pur intestati alla moglie e ai figli del 50enne, erano a lui riconducibili ed erano il frutto di investimenti di soldi guadagnati illecitamente in particolare con appalti pubblici ottenuti grazie all’appartenenza al clan dei Casalesi. Ferraro è ritenuto un imprenditore da sempre vicino al boss Francesco ‘Sandokan’ Schiavone. Negli anni ’90 Ferraro gestiva l’Albanova Calcio, squadra di Casal di Principe giunta fino alla serie C2 e controllata dal clan, quindi ha operato anche nel settore dei rifiuti; nel 2008 fu assunto nel Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta restando in organico fino a pochi mesi fa.