Sequestrati i beni di Angelo Pontillo di Capodrise e Marco Riccardo di Marcianise gravemente indiziati di usura continuata aggravata in concorso. I carabinieri hanno messo i sigilli a tre ville, otto appartamenti, terreni, locali ad uno commerciale, depositi, auto di lusso, conti correnti, e rimesse ubicati in vari comuni della provincia di Caserta. Il valore dell’operazione si aggira intorno ai sei milioni di euro. Le indagini condotte dalla Stazione dei carabinieri di Macerata Campania e coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sono cominciate nel 2012 e hanno evidenziato l’esistenza di un vasto giro di prestiti con tassi d’usura, tra il 7 e il 10% su base mensile, in danno ad imprenditori e commercianti nel casertano. Dopo una fase iniziale, condotta con intercettazioni e perquisizioni, hanno iniziato a collaborare anche le vittime. Postillo e Ricciardi erano stati fermati nel 2012 insieme ad un complice, Simmaco Zarrillo, per il quale era stato disposto il divieto di dimora. Le misure cautelari si erano rese necessarie perché i due, dopo aver capito che i carabinieri stavano indagando, avevano iniziato ad avvicinare le vittime per indurre le persone offese a rendere agli organi inquirenti versioni di comodo, e a tal fine prospettando loro, in qualche caso, la possibile remissione dei debiti residui. In una circostanza uno degli indagati, al fine di eludere le investigazioni e di evitare possibili intercettazioni delle conversazioni, aveva convocato le proprie vittime all’interno di una cripta del cimitero di Capodrise, sollecitando in maniera minacciosa il pagamento dei debiti ed invitando le vittime stesse a non collaborare con l’autorità giudiziaria.