Accusato di essere uno stupratore, è finito in un incubo giudiziario durato quasi cinque anni, ne è uscito assolto ma ha appreso di non essere il padre del bimbo che ha allevato dalla nascita. Vittima un uomo di Capua , cuoco di professione, che nell’ottobre 2010 fu denunciato dalla moglie per gravi reati quali la violenza sessuale, i maltrattamenti in famiglia, lesioni, minacce. Finito sotto processo al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e difeso dall’avvocato Giuseppe Guadagno, è stato assolto qualche giorno fa perché il fatto non sussiste; lo stesso pm aveva chiesto l’assoluzione per la violenza sessuale non essendo emersa alcuna prova certa. Nel gennaio scorso intanto l’uomo ha scoperto con grande dolore in seguito ad una perizia ordinata su sua richiesta dal tribunale civile, di non essere il padre del bimbo nato nel 2006 e cresciuto fino a quel momento. Durante le udienze del processo penale, qualche testimone ha infatti raccontato della presunta infedeltà della moglie; insospettito dalle voci continue, l’uomo ha quindi chiesto di conoscere se fosse o meno il padre del bimbo nato due anni prima di convolare a nozze (nel 2008). Dopo l’assoluzione piena resta ora il dilemma morale della disconosciuta paternità.

 

 

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