Detenuti con il permesso di lavoro all’esterno del carcere di Carinola che invece di recarsi negli uffici della Camera di Commercio di Napoli andavano al bar o a giocare nei centri scommesse: è quanto ha scoperto la polizia penitenziaria nel corso di un’operazione resa nota dal Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Gli otto detenuti sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria. Per tutti è stata disposta la sospensione del beneficio e comminato un procedimento disciplinare. “Facevano tutto meno che lavorare”, commenta Emilio Fattorello, segretario regionale del Sappe. Il segretario generale del sindacato, Donato Capece, sottolinea fra l’altro che i detenuti “sono stati trovati anche in possesso di sette telefoni cellulari e, grazie anche all’ausilio delle Unità Cinofile della Polizia Penitenziaria di stanza a Benevento, anche di droga”. Gli otto detenuti, insieme con altri dodici, ottennero il permesso di lavorare all’esterno della struttura carceraria di Carinola (Caserta) lo scorso luglio, nell’ambito di un accordo stipulato tra la direzione della casa circondariale e la Camera di Commercio di Napoli. A loro era stato affidato il compito di sistemare alcuni locali e di eseguire piccoli lavori di manutenzione edile, nelle sedi dell’ente camerale partenopeo. Si tratta, venne evidenziato allora, di detenuti “di affievolita pericolosità sociale” ai quali è stata data una opportunità di reinserimento socio-lavorativo. “E’ stata una brillante operazione di intelligence”, ha detto ancora Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del SAPPE. “Anziché lavorare, – ha continuato Fattorello – avevano contatti con familiari e persone non autorizzate e si soffermavano in Centri scommesse. Altro che detenuti modello: gli otto anche violato e violavano, con il loro comportamento, le prescrizioni previste per essere ammessi al lavoro all’esterno, regolamentato dall’articolo 21 dell’Ordinamento penitenziario, proposto dal direttore dell’istituto ed approvato dal Magistrato di sorveglianza”. “Il controllo di questi detenuti di Carinola in articolo 21 – ha spiegato Donato Capece, segretario generale del SAPPE – non è demandato a noi ma questo grave fatto dimostra come invece dovrebbe essere demandato ai Baschi Azzurri appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria tutto il controllo dell’esecuzione penale esterna. Per farlo, bisogna assolutamente dotare la Polizia Penitenziaria delle risorse finanziarie, materiali e umane (mancano in organico 8mila Agenti) che servono, perché non si può pensare di economizzare o tagliare risorse agli apparati che garantiscono quotidianamente la sicurezza sociale come il Corpo di Polizia Penitenziaria”.

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