Sono sul piede di guerra i lavoratori dell’articolazione casertana del Consorzio Unico di Bacino, in attesa di 14 stipendi arretrati, dopo la decisione del commissario liquidatore dell’ente Gaetano Farina Briamonte di iniziare a pagare parte degli emolumenti solo agli addetti in possesso di alcuni requisiti di assoluta necessità e urgenza. Un lavoratore, per protesta, ha provato a salire sul tetto della sede del Cub in Corso Giannone a Caserta questa mattina ma poi ha desistito con l’arrivo dei carabinieri. “Con una lettera affissa in bacheca venerdì 16 maggio nelle sedi di Caserta e Teverola – spiega il dipendente Silvio Iavarone – il Commissario si è detto disposto a venire incontro alle richieste solo dei lavoratori che, con apposita certificazione, dimostrino di avere gravi problemi di salute in relazione alle spese mediche sostenute e quelli che stanno affrontando procedure di sfratto esecutive con perdita di dimora. Dunque ci vuole mettere gli uni contro gli altri creando discriminazioni inaccettabili”. Il 6 maggio scorso i lavoratori del Cub bloccarono l’attività all’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere, dove viene portata la frazione indifferenziata proveniente dai comuni del Casertano, e ottennero rassicurazioni dal commissario che i pagamenti sarebbero iniziati entro due settimane. Attualmente sono 350 i lavoratori dell’articolazione casertana del Cub in attesa dello stipendio, cui si aggiungono altri 800 addetti dell’articolazione napoletana. Il Consorzio dalla fine del 2013 non svolge più alcun servizio di raccolta o smaltimento degli rifiuti solidi urbani avendo i Comuni del Casertano affidato il servizio a ditte private che hanno riassorbito solo una parte dei lavoratori dell’ente pubblico.