E’ corsa contro il tempo per evitare la chiusura della discarica “Marruzzella”, a San Tammaro (Caserta), nei pressi della Reggia di Carditello, dove finiscono i rifiuti non differenziati del casertano provenienti dal vicino Stir di Santa Maria Capua Vetere. Lo sversatoio fu autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2009, ai tempi del Commissariato per l’Emergenza Rifiuti, ma è ormai quasi saturo. Avrebbe dovuto ricevere 1 milione e 550 mila metri cubi di rifiuti, ed è oggi 1 milione e 460 mila metri cubi. “Ormai è questione di giorni – afferma Maurizio Buccella, responsabile dell’area tecnica impianti del Consorzio Salerno II che gestisce il sito – poi sarà probabilmente nuova emergenza o comunque i rifiuti dovranno essere portati fuori provincia con notevoli esborsi economici, dal momento che nel casertano non sono mai stati realizzati impianti alternativi alla discarica, come il compostaggio per il trattamento della frazione umida, il cui progetto, datato 2008, è ormai obsoleto. A far precipitare la situazione della discarica di Marruzzella è stato il “no” opposto dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali, nel corso della conferenza di servizi del 21 maggio scorso, alla proposta del Consorzio di aumentare di 4 metri l’ altezza della discarica per recuperare la volumetria persa con l’abbassamento di alcune zone dello sversatoio, dovuto a normali fenomeni di assestamento della superficie di discarica. L’ufficio territoriale del Mibact ha opposto un vincolo paesaggistico ma manca il tempo per modificare l’Aia, (Autorizzazione di impatto ambientale) del 2009. “Non c’è alcuna intenzione di aumentare la volumetria – afferma Buccella – ma solo la necessità di recuperare il volume perso, che resterà quello autorizzato dall’ Opcm”. Ieri Buccella ha presentato una nuova proposta alla Regione, che deve autorizzare le modifiche alla discarica, all’ Arpac ed alla Sun (Seconda Università degli Studi di Napoli), che dovranno invece dare parere tecnico. La proposta prevede l’ utilizzo di geomembrane in Hdpe invece dell’argilla per coprire le zone della discarica che saranno riempite con le poche migliaia di tonnellate di rifiuti che mancano alla saturazione, in modo da non aumentare l’altezza. “Se le proposte saranno autorizzate potremo andare avanti fino a fine anno”, dice Buccella. Durante l’emergenza Marruzzella fu usata come discarica regionale, capace di ricevere 3000 tonnellate al giorno, mentre oggi, con la provincializzazione dello smaltimento e l’incremento della differenziata, riceve quotidianamente 300 tonnellate di rifiuti dai Comuni del Casertano.