La Digos della Questura di Caserta, guidata dal dirigente Enzo Palmiero, ha arrestato il 51enne Giuseppe Caprio, dipendente del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, che questa mattina ha minacciato di darsi fuoco cospargendo poi di benzina anche altri due colleghi che cercavano di fermarlo. L’episodio è avvenuto davanti alla sede dell’Ente a Caserta nella centralissima via Giannone. Il lavoratore risponde dei reati di tentato omicidio, tentato incendio e violenza a incaricato di pubblico servizio. A originare la protesta la mancata percezione di 14 stipendi da parte di Caprio e degli altri 350 dipendenti dell’articolazione casertana del Consorzio Unico, in particolare addetti amministrativi e netturbini mai assunti dai Comuni del Casertano che dalla fine del 2013 hanno deciso di uscire dal Consorzio e affidare il servizio per la raccolta degli rifiuti solidi urbani (rsu) a ditte private. Stamani la protesta è però degenerata, trasformandosi in una lotta tra gli stessi lavoratori; Caprio non solo ha gettato benzina su due colleghi mettendone a rischio l’incolumità e minacciandoli, ma si è avventato anche sui poliziotti intervenuti, che solo dopo molta fatica sono riusciti a strappargli dalle mani l’accendino e la bottiglia di due litri con il liquido infiammabile. Al Cub comunque le manifestazioni di protesta sono quasi quotidiane: la settimana scorsa i lavoratori del Consorzio bloccarono per due giorni l’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere dove vengono portati e imballati i rifiuti indifferenziati di tutto il Casertano, creando qualche disagio alla raccolta. Una situazione simile riguarda anche gli oltre 800 lavoratori dell’articolazione napoletana del Cub.(